Salario minimo, FdI: “Schlein dimostri che vuole il dialogo: basta con questo inutile braccio di ferro”

22 Lug 2023 19:09 - di Viola Longo
salario minimo

Il presidente della Commissione Lavoro, Walter Rizzetto, torna a proporre all’opposizione un rinvio della discussione sul salario minimo, ricordando che così com’è la proposta non ha le coperture finanziarie e quindi la maggioranza non può che andare avanti sull’emendamento soppressivo calendarizzato per martedì in Commissione. A riaccendere il dibattito è stata una indiscrezione di Repubblica, secondo la quale Giorgia Meloni starebbe valutando la richiesta di confronto avanzata da Carlo Calenda. «L’apertura c’è sempre stata», ha spiegato Rizzetto al Tgcom. «Io stesso avevo proposto, visto che hanno fatto un provvedimento rimandando l’efficacia e le coperture di un anno e mezzo, di rimandare a settembre un ragionamento più ampio su salari e lavoro perché anche la maggioranza potesse dire la sua».

Calenda: “Sospendiamo le polemiche sul salario minimo e proviamo a fare qualcosa insieme”

Di fronte all’ipotesi dell’apertura di un dialogo Calenda, su Twitter, si è detto “felice”. “Sospendiamo le polemiche e proviamo a fare insieme qualcosa di utile per l’Italia”, ha aggiunto il leader di Azione. Dunque, un appello a disinnescare e a mettere da parte i toni barricaderi con i quali parte dell’opposizione, M5s in testa e Pd a seguire, hanno impostato il dibattito sul tema, che inevitabilmente poi è finito nello scontro frontale.

Schlein si dice disposta al dialogo, ma continua a lanciare diktat

E “felice” si è detta anche Elly Schlein, che ha affermato di essere “disponibile anche domani mattina” a un incontro con il governo, nel quale “spiegare che la nostra proposta va proprio nella direzione di rafforzare la contrattazione collettiva”. Schlein, però, si è nuovamente incagliata sull’emendamento soppressivo, che sarà votato in commissione il 25 luglio e che, passando, farebbe approdare in Aula il testo dell’opposizione con il mandato contrario del relatore. “La maggioranza ritiri l’emendamento soppressivo e discutiamo”, ha detto la segretaria dem, in evidente difficoltà.

Perché la proposta dell’opposizione sul salario minimo non sta in piedi

Pd e ancor di più M5s hanno bollato l’emendamento come una manovra contro i lavoratori. In realtà, anche in questo caso a farla da padrone è la propaganda. Il presidente della Commissione Lavoro, Walter Rizzetto di FdI, aveva infatti spiegato con chiarezza nei giorni scorsi per quale motivo la legge dell’opposizione non può passare. “Questa è una proposta che non ha alcuna copertura finanziaria. Se e qualora non fossimo noi a cercare di porre un rimedio, sarà la Commissione Bilancio che darà un input negativo rispetto alla proposta”, aveva detto Rizzetto. Oggi, di fronte alla disponibilità al dialogo manifestata da Schlein, Rizzetto ha ricordato la non sostenibilità della proposta dell’opposizione, insieme al fatto che lui stesso aveva chiesto un surplus di confronto parlamentare, anche perché la proposta unitaria dell’opposizione è giunta a lavori avanzati e dunque richiederebbe ulteriori approfondimenti. La risposta, però, era stata “una porta chiusa in faccia”.

Rizzetto: “Schlein convinca i suoi a rinviare la discussione”

“Bene se Schlein ha cambiato idea”, ha aggiunto Rizzetto, che però ha anche chiarito che “io, da presidente della Commissione ho l’obbligo di traghettare il progetto di legge in aula il 28 luglio. Quindi, stando così le cose, martedì si vota l’emendamento e poi in aula si vede. Se invece le opposizioni chiedono di rinviare l’esame del provvedimento per me va bene”. Dunque, Schlein “convinca i suoi deputati a sospendere la commissione e a riprendere il ragionamento a settembre, perché il problema è che Pd e Cinque stelle stanno facendo un braccio di ferro inutile per una cosa che parte tra un anno e mezzo, a fine 2024, senza tra l’altro prevedere le coperture finanziarie”. L’unica soluzione, ha concluso Rizzetto, è che “le opposizioni concedano un rinvio, perché la proposta è loro”.

Foti: “Se non posticipa, sarà chiaro che l’opposizione fa solo propaganda”

“Il tema del salario minimo, o salario dignitoso come sarebbe meglio chiamarlo, si può affrontare se si abbandona l’impuntatura, tutta ideologica, di fissarne per legge l’ammontare orario. Piaccia o meno a chi ci accusa di volere mantenere schiavi tre milioni di lavoratori”, ha poi detto il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti. “Con buona pace di Schlein e Conte, gli altri al più acconsentono, il duo giallo-rosso – ha proseguito – omette di dire che la loro proposta esclude in partenza oltre un milione di lavoratori, quelli del lavoro domestico, è priva copertura finanziaria, produrrebbe effetti tra un anno e mezzo. A tacere del fatto che coloro che oggi gridano allo scandalo sono gli stessi esponenti di Pd e 5Stelle che, pur di mantenere posti di potere quando erano al governo, non hanno approvato nei precedenti anni alcuna legge sul salario minimo”. “Pur senza volere politicamente infierire – ha proseguito Foti – la situazione consiglierebbe, ma servirebbe buonsenso, di posticipare la discussione in aula, e ciò se ci si vuole realmente confrontare nel merito della proposta”. “Diversamente, le opposizioni potranno godere di qualche ora di propaganda, ma – ha concluso il capogruppo di FdI – senza che ciò serva a dare alcun beneficio concreto a quei lavoratori che dicono di volere tutelare”.

 

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