Santanchè-Delmastro, sinistra nel caos. E Boccia inferocito querela: non sono io quello del Twiga
Santanché-Delmastro, la sinistra in imbarazzo implode: Pd a rimorchio di M5S e Terzo Polo in panne. E nel caos spunta pure un inferocito Boccia, che querela Il Foglio. Un delirio giustizialista, quello che porta la sinistra a sbattere contro il muro del garantismo. Ingranata la marcia contro il ministro Santanchè e il sottosegretario Delmastro, ha messo il turbo sul giustizialismo, unico fronte su cui convergono polemiche e propaganda di M5S, sinistra dem e Avs. Con tre differenti andature in corsa. Perché, come rilevava Italo Bocchino già martedì sera dallo studio di In Onda su La7, «vedo un’opposizione, come sempre, a tre diverse velocità. Il M5S presenta una mozione di sfiducia individuale. Il Pd non presenta la mozione di sfiducia individuale, però sono disponibili a sottoscriverla e anche a votarla. Italia Viva dice “Non faremo come voi, siamo garantisti”, quindi si mettono dalla parte di Santanchè. Calenda sta con un piede di qua e un piede di là. Abbiamo una maggioranza compatta su questa vicenda e un’opposizione come sempre divisa».
Santanchè-Delmastro, l’imbarazzo della sinistra aumenta caos e sospetti
Nel frattempo, la mozione di sfiducia del M5S, appoggiata in corsa da Elly Schlein – sconfessando la linea inizialmente tenuta dai suoi – ha aperto una frattura a sinistra. Una voragine sull’irrisolta questione del garantismo, con dem e grillini alla resa dei conti. Un plotone allo sbaraglio, che predica bene e razzola male. Attaccando a testa bassa. Avversari pronti al linciaggio della Santanchè e di Delmastro con il sospetto di Palazzo Chigi di una discesa in campo, mimetizzata, delle toghe all’assalto. E con i media, con Repubblica in prima linea, pronti a rilanciare notizie trapelate dalla procura, secondo un mal costume di vecchia data logoro, abusato, ma sempre funzionale al linciaggio della vittima di turno. e con la foglia di fico della formula che recita: «Da quanto si è appreso da fonti qualificate del palazzo di giustizia milanese».
Santanchè-Delmastro, polemiche e mozioni: e il Terzo polo implode (ancora)
Così, mentre si diffonde, circostanziato, il sospetto di una manina della magistratura nell’attacco al governo, riformisti Pd e sinistra dem tacciono. Il Terzo Polo accusa l’ennesimo colpo e torna a frammentarsi. E come scrive Libero in edicola oggi, «non solo tra Italia Viva, che ha già detto non voterà a favore della mozione di sfiducia. E Azione, che ancora non si è capito cosa farà». Ma con Calenda che, incalza il quotidiano milanese, «ancora ieri, su Twitter, invitava Santanchè a dimettersi («Deve fare un passo indietro per la gravità delle condotte che non ha saputo spiegare, non perché è sotto indagine»)». Sintomo evidente che «il terremoto si è spostato all’interno di Azione, dove gli ex azzurri, per i quali il garantismo è un dogma, non hanno preso per niente bene la linea di Calenda».
Nel caos spunta pure un inferocito Boccia: «Io al Twiga? Falso, ho già adito vie legali»
Non solo. Mentre lo psico-dramma imperversa a sinistra, Francesco Boccia, dem, querela Il Foglio per averlo indicato come uno di quelli che avrebbe prenotato al Twiga. «Ho già adito le vie legali per Il Foglio», tuona il capogruppo del Partito democratico in Senato da Affari italiani. Concludendo: «Non ho niente da aggiungere su una cosa falsa e mai avvenuta». Il riferimento è chiaro: ed è a quanto scritto dal quotidiano diretto da Cerasa che, dopo la frase di ieri della ministra del Turismo Daniela Santanchè in Senato («chi mi critica viene al Twiga»), ha alluso all'”abbronzatissimo” Boccia.