Singapore impicca una donna per traffico di droga, la prima dopo 20 anni
È considerato uno dei Paesi più severi al mondo per le pene contro il traffico di droga: Singapore prevede la pena di morte. E oggi, per la prima volta da quasi 20 anni a questa parte, l’ha eseguita nei confronti di una donna, impiccata all’alba, come racconta The Guardian al quale la notizia dell’esecuzione è stata confermata dal Central Narcotics Bureau.
Condannata per traffico di droga, la 45enne Saridewi Djamani, è stata messa a morte a Singapore nonostante le proteste delle organizzazioni per i diritti umani. Che lì trovano spesso un muro invalicabile. Le autorità di Singapore vanno per le spicce e quando capita – oramai piuttosto raramente – che qualcuno si faccia pizzicare con la droga, sono implacabili.
Saridewi era stata condannata alla pena capitale nel 2018, accusata per 30 grammi di eroina. Sarebbe, evidenzia il giornale, la prima donna messa a morte a Singapore dal 2004, quando – secondo l’organizzazione Transformative Justice Collective – venne eseguita la condanna inflitta alla 36enne parrucchiera Yen May Woen, anche lei accusata di traffico di droga.
Saridewi ha sempre affermato di non essere stata in grado di fornire dichiarazioni coerenti alla polizia perché all’epoca soffriva di crisi di astinenza da droga. Tesi respinta dalla Corte Suprema.
Questa settimana a Singapore è stata eseguita anche un’altra condanna a morte. Quella di Saridewi è la quindicesima eseguita da marzo 2022, quando sono riprese le esecuzioni.