Terzo polo, “colombe” in pressing su Renzi e Calenda: intesa subito o sarà flop alle Europee

12 Lug 2023 10:24 - di Francesca De Ambra
Renzi

Divisi su tutto, ma costretti all’unità. Bastava guardarli mentre al Senato assistevano al dibattito sull’informativa della ministra Santanché per capire che Matteo Renzi e Carlo Calenda sono messi molto peggio dei separati in casa. Che almeno si parlano. Il leader di Italia Viva e quello di Azione, invece, manco si guardano. Quel poco di comunicazione che tra loro residua o è affidato ai rispettivi sottopancia o si riversa sui social e sulle agenzie di stampa sotto forma di insulto. Memorabili quelli volati tra i due all’indomani della rottura del Terzo polo.

Renzi vorrebbe avvicinarsi al centrodestra. Per sabotarlo

Ricordate? «Calenda è pazzo, ha sbagliato il dosaggio delle pilloline». E Calenda, di rimando: «Matteo pensa di essere il marchese del Grillo, ma ormai la pazienza è finita». Buon per loro che pochi si sono accorti delle loro scaramucce, com’è facile che capiti a chi abita le periferie della politica. Ed è proprio questo, a ben guardare, l’aspetto più desolante della vicenda: litigare nell’indifferenza generale. Una conferma della raggiunta irrilevanza. Apposta, entrambi vorrebbero accasarsi. Sì, ma con chi? I bene informati pronosticano Calenda a sinistra e Renzi a destra, ma è facile solo a dirsi.

Alle elezioni del 2024 c’è lo sbarramento al 4%

Nel primo caso perché la condizione posta al Pd (lasciar perdere i 5Stelle per prendere Azione) è inaccettabile. Nell’altro caso perché a far da ostacolo c’è l’insormontabile diffidenza di Giorgia Meloni verso l’ex-Rottamatore. Internamente, è tutto diverso. Soprattutto perché e elezioni europee si avvicinano e per poter partecipare al bottino dei seggi bisogna superare l’asticella fissata al 4 per cento. In effetti, è proprio su quel barrage che confidano le colombe dell’uno e dell’altro litigante. E non bisogna neppure star tanto lì a pensarci. Una (ri)stipula del patto tra Renzi e Calenda in zona Cesarini non costituirebbe un buon biglietto da visita per il risorto Terzo polo. Che così, infatti, confermerebbe di esistere solo per paura di sparire.

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