Trump rivela: sono indagato per l’attacco al Congresso, avviso di garanzia del procuratore speciale Jack Smith
Donald Trump è ufficialmente indagato per l’assalto al Congresso del 6 gennaio a Capitol Hill anche se lui, quel giorno, non era fisicamente lì.
Lo ha rivelato lo stesso Trump raccontando, con un post su Truth Social, il social da lui fondato, di aver ricevuto una lettera del procuratore speciale, Jack Smith, che lo informa in maniera formale dell’indagine da parte del grand jury in cui l’ex-presidente Usa è implicato.
“Jack Smith il folle, procuratore del dipartimento di Giustizia di Joe Biden – lo irride Trump – ha inviato una lettera (di nuovo, era domenica notte!) affermando che io sono oggetto di un’inchiesta da parte del grand jury del 6 gennaio”, ha scritto Trump affermando che nella lettera “mi vengono dati appena 4 giorni per presentarmi al grand jury, cosa che quasi sempre significa arresto ed incriminazione”.
La questione, in effetti, è solo l’atto più recente di un’offensiva politico-giudiziaria liberal che ha l’obiettivo di sfiancare Trump e indurlo a rinunciare alla corsa alla Casa Bianca del 2024.
“Niente del genere è mai successo nel nostro Paese”, scritto ancora l’ex-presidente. Che poi ha aggiunto a caratteri cubitali: “questa è una caccia alle streghe che è un’interferenza elettorale ed un uso completo e totale delle forze dell’ordine come arma politica”.
In realtà questa è la seconda volta che il procuratore Smith invia a Trump una ‘target letter’, quello che nell’ordinamento italiano è un avviso di garanzia, per informarlo di essere oggetto di un’inchiesta federale.
La prima lettera era stata inviata a giugno, prima che l’ex-presidente venisse poi incriminato dal grand jury della Florida per aver portato via dalla Casa Bianca documenti classificati ed aver poi tentato, è questa la accusa, di ostacolare le indagini per recuperarli.
L’invio quindi di questa nuova lettera potrebbe indicare che, come suggerisce Trump nel suo post, potrebbe essere imminente una nuova incriminazione per il tycoon anche nell’inchiesta federale riguardo ai tentativi di rovesciare i risultati elettorali del 2020 culminati con l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.
Trump ha espresso quindi la convinzione che sarà incriminato, per la terza volta, perché è “l’avversario politico numero uno di Joe Biden” e sta “ampiamente dominando la corsa per la presidenza”.