Tuffi, ancora una medaglia per l’Italia ai mondiali di Fukuoka: bronzo nel sincro misto
Nell’ultima giornata delle gare di Tuffi ai Mondiali di Fukuoka arriva un’altra medaglia per l’Italia. A conquistarla sono stati la ventenne Chiara Pellacani, romana, tesserata Fiamme Gialle, e il 16enne Matteo Santoro, anche lui romano, che hanno ottenuto il bronzo nel sincro misto dai tre metri. Gli azzurri si sono piazzati al terzo posto della finale odierna con 294.12. Oro per la Cina (Lin e Zhu) con 326.10, argento per l’Australia (Keeney e Bedggood) con 307.38. Per l’Italia dei Tuffi è il secondo podio a Fukuoka, dopo il Bronzo conquistato da Elena Bertocchi e sempre da Chiara Pellacani nel sincro trampolino.
In tutte le discipline di questa kermesse iridata, fin qui, per il team azzurro sette medaglie: un oro, 3 argenti e 3 bronzi. I due ragazzi romani sono molto affiatati. E’ lo stesso direttore tecnico Oscar Bertone a confermarlo. “Noi dovevamo solo fare il nostro. E siamo stati bravi. Matteo e Chiara sono stati bravissimi. lo dico tutte le sere in riunione ai ragazzi che l’importante è saltare come loro sanno. Se lo fanno, allora i risultati vengono. Anche la fiducia reciproca fa la differenza: nel loro caso l’amicizia e l’affiatamento-ha concluso Bertone- che si crea nel momento in cui salgono sul trampolino insieme; sapere di poter fare affidamento l’uno sull’altra”.
L’Italia dei tuffi conferma la tradizione
L’Italia lascia il Giappone con due podi (due bronzi nel sincro tre metri donne e nel sincro mixed) e quattro pass olimpici (sincro 3m donne, Elena Bertocchi dai tre metri, Giovanni Tocci e Lorenzo Marsaglia dai tre metri). Un bilancio, quindi, positivo in vista di quel che sarà nel 2024, stagione particolarmente intensa con i Giochi Olimpici di Parigi a catalizzare l’attenzione. Si conferma la tradizione nei tuffi. Una tradizione che ha avuto in Klaus Dibiasi ( uno dei più grandi tuffatori della storia ) e in Giorgio e Tania Cagnotto i massimi rappresentanti. Dibiasi conquistò ben quattro medaglie d’oro e una d’argento nelle quattro partecipazioni alle olimpiadi.