Verso i 100 anni di Latina: da FdI una legge per celebrare “un luogo unico” nella storia italiana
Un museo, borse di studio, un “Festival delle Città Nuove” e un “rafforzamento delle reti culturali e paesaggistiche”, anche come leva per il turismo. Sono alcune delle iniziative previste dal disegno di legge depositato a Palazzo Madama, primo firmatario Nicola Calandrini di FdI, perché lo Stato, in stretto coordinamento con il Comune e le realtà del territorio, celebri i 100 anni dalla fondazione di Latina, che cadrà nel 2032. La proposta si inserisce nella cornice delle finalità di salvaguardia e di promozione statale del patrimonio storico nazionale alla luce del fatto che Latina, nata Littoria, rappresenta un “luogo unico nella storia dell’architettura italiana del XX secolo, delle bonifiche, della redenzione della terra, dell’accoglienza, del dialogo interculturale e della riflessione storica, sia a livello nazionale che internazionale”.
I numeri di “un luogo unico” nella storia italiana
Calandrini ricorda infatti come “la fondazione di Littoria, completava l’opera di bonifica integrale dell’agro pontino, impresa storica” visto che “dal 1926 al 1935 furono bonificati 137mila ettari, impiegate 18.548.000 giornate-operaio, con il lavoro di 50mila persone provenienti da tutta Italia, in particolare dalle regioni del Veneto e dell’Emilia Romagna; edificate 3.040 case coloniche, realizzati 16.165 chilometri di canali e 1.360 chilometri di strade”. Una storia da tramandare, che con la fine del secondo conflitto mondiale vede poi Latina diventare “città dell’accoglienza e dell’integrazione”.
Calandrini ricorda la tradizione di accoglienza della città
“Latina ospiterà – sottolinea ancora Calandrini – gli esuli italiani provenienti dalla Venezia Giulia, dal Quarnaro e dalla Dalmazia (1945-1947), i rifugiati politici provenienti dalla Cortina di ferro dell’Est Europa (a Latina esisteva il più grande centro di accoglienza e smistamento di profughi e rifugiati in Italia tra il 1957-1991), gli espulsi italiani dall’Algeria e dall’Egitto (1956), dalla Tunisia (1964) e dalla Libia (1970)”.
L’alleanza tra Stato e territorio per le celebrazioni dei 100 anni di Latina
Il compito di coordinare le iniziative previste viene affidato ad un apposito “Comitato nazionale che, a partire dal 2023, in stretta collaborazione con la città di Latina, con le associazioni e gli enti locali interessati elaborerà il programma degli interventi”. L’articolo 4 della legge – che domani sarà presentata in una conferenza stampa al Museo Cambellotti con il sindaco Matilde Celentano, lo stesso Calandrini, i colleghi e cofirmatari Claudio Fazzone e Andrea Paganella e il sottosegretario Durigon – istituisce pure la Fondazione ‘Latina 2032’, con il compito di perseguire le finalità e gli obiettivi delle celebrazioni. Tra questi si punta alla “diffusione nazionale ed internazionale della cultura architettonica del XX secolo, dei riflessi e delle influenze sul bacino del Mediterraneo, delle trasformazioni del territorio, della cultura del dialogo e dell’accoglienza”.
Un volano anche per il turismo
Previste anche attività di “promozione dell’integrazione ambientale e turistico-ricettiva dell’offerta tesa a un rafforzamento delle reti culturali e paesaggistiche”. Previste anche la realizzazione di un museo dedicato alla città e alle bonifiche e “un bando di concorso per l’elaborazione di un marchio-logotipo rappresentativo del centenario”. Così come si pensa all’istituzione di borse di studio per l’elaborazione di saggi storico-sociali sui temi del centenario in favore degli studenti universitari e delle scuole di secondo grado” e l’istituzione del Festival della Città Nuove, promuovendo incontri con storici, intellettuali, artisti, architetti e scrittori”.
(Foto di copertina dal sito del Comune di Latina)