Zaki annuncia il rientro in Italia e ringrazia il governo e Meloni: “Mi hanno sempre sostenuto”
Patrick Zaki sarà in Italia, a Bologna, domani, sabato. Ieri nel corso della visita all’ambasciata italiana al Cairo, dove ha incontrato anche l’ambasciatore Michele Quaroni, ha chiesto il visto, come ha fatto sapere lui stesso attraverso un post su Facebook, nel quale ha ringraziato anche tutti quelli che in Italia lo hanno sostenuto, dal premier Meloni alla società civile, “pur non essendo cittadino italiano”. “Un elenco infinito. A partire dal governo di Roma“, ha precisato in un’intervista al Corriere della Sera di oggi, nella quale ha raccontato che nelle ore convulse tra la condanna e la grazie “è stato come andare sulle montagne russe. Ma ora – ha aggiunto – posso finalmente dire che è uno dei momenti più belli della mia vita”.
Zaki: “L’Italia sempre al mio fianco, a partire dal governo”
Insieme al governo e al presidente del Consiglio, Zaki ha voluto ringraziare “l’ambasciata italiana tutta, i delegati diplomatici che sono stati presenti a tutte le udienze dandomi appoggio, l’ambasciatore Michele Quaroni e il primo segretario Marco Cardoni. Ma anche la società civile, Amnesty International che si è battuta per me, l’Università di Bologna, voi giornalisti che non mi avete lasciato solo e avete tenuta alta l’attenzione”. “È un elenco lungo e sicuramente dimentico qualcuno”, si è scusato, spiegando che “una volta in Italia ringrazierò tutti di persona”.
Il ritorno alla vita, dopo “i momenti in cui ho temuto che tutto fosse finito”
Ora che i “momenti in cui ho temuto che fosse tutto finito” sono superati, Zaki non ha “ancora un piano preciso”. “So solo – ha spiegato – che voglio essere in Italia e a Bologna, sto programmando di arrivare già sabato (domani, ndr ), passando da Milano. Trascorrerò una breve vacanza con Reny prima di tornare in Egitto per finire di preparare la nostra casa e il matrimonio il prossimo settembre. Voglio rivedere tutti i miei colleghi dell’università, i miei compagni, voglio riabbracciare i miei amici. Ho tanto tempo da recuperare. Come ho spiegato subito dopo la laurea, voglio continuare il mio percorso accademico, voglio lavorare e scrivere”.
La voglia di vedere una partita di calcio, di mangiare la pasta e di riabbracciare gli amici
E, ancora, tra le prime cose che vuole fare, sorridendo perché “è difficile scegliere”, ci sono “vedere una partita di calcio, mangiare un piatto di pasta. È un elenco lunghissimo. Ma avremo tempo. Prima di tutto però voglio abbracciare la mia professoressa Rita Monticelli”. Infine, un pensiero per chi lo ha sostenuto anche in Egitto. “Voglio aggiungere un grazie ai componenti del Dialogo nazionale egiziano che hanno lanciato appelli per me negli ultimi due giorni e che hanno fatto anche altri sforzi per rendermi la libertà. Non era scontato. E per me è stato importante sapere che anche nel mio Paese c’è chi crede in me”, ha detto Patrick Zaki, rivolgendo un pensiero a tutti gli oppositori ancora detenuti. “Spero che per tutti loro ci sia giustizia. È una gioia che anche Mohamed al Baqer (l’avvocato arrestato nel 2019 insieme ad Alaa Abdel Fattah , attivista tra i più importanti in Egitto, ndr ) sia stato graziato”.