Zaki rientrerà in Italia con un volo di linea. Tajani: “Torna come vuole, l’importante era liberarlo”
Cambio di programma sui tempi del rientro in patria di Patrick Zaki. Che sarà nella “sua” Bologna tra due giorni e non più domani. Lo comunica lo stesso ricercatore italiano, liberato dopo la grazia concessa dal presidente egiziano Al Sisi grazie al lungo lavoro diplomatico della Farnesina e del governo Meloni. “Stai tranquillo Bologna, arrivo tra un paio di giorni, dobbiamo solo aspettare altri due giorni”.
Zaki rientrerà domanica con un volo di linea
L’attivista per i diritti umani tornerà in Italia con un aereo di linea di una compagnia egiziana. Zaki avrebbe rifiutato il volo speciale messo a disposizione dal governo italiano. Ma chi cerca polemiche resta deluso. Le modalità del rimpatrio non scalfiggono quello che è stato un capolavoro diplomatico dell’Italia per salvare lo studente italiano dal carcere in Egitto.
Tajani: è una sua scelta, torna come vuole
“È una sua scelta, non lo so. Ho parlato con l’ambasciata. Ritornerà con il volo di linea. A noi interessava liberarlo”, così il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Il governo ha lavorato per liberarlo, poi dopo sono sue scelte. Come vuole tornare, torna in Italia”, aggiunge il titolare della Farnesina. “Gli era stata offerta la possibilità ma non è un obbligo. Se lui non vuole, è una sua scelta, senza problemi”.
La sinistra gongola per il grande gesto
La sinistra neanche a dirlo si affretta a mettere cappello sulla notizia. E non esita a strumentalizzare perfino un lieto fine in cerca di qualche titolo. Lo dimostrano i primi commenti gongolanti di Verdi e Sinistra italiani che plaudono al grande gesto. Il portavoce di Amnesty International Italia la mette così. “La decisione di prendere un volo di linea che lo porterà a Milano è del tutto corretta. È un difensore dei diritti umani che mantiene la sua indipendenza dai governi, di qualunque colore siano”. Però – aggiunge – “Zaki apprezza tutto ciò che è stato fatto per lui: in queste ore lo ha fatto ampiamente ringraziando le istituzione italiane”.
Lupi: non sarà una foto a scalfire un successo
Il governo, invece, non intende politicizzare una crociata per la libertà. Lo spiega bene Maurizio Lupi. “La liberazione di Patrick Zaki è stata un successo della nostra diplomazia e dell’azione del governo. È stato fatto perché crediamo nella giustizia e nei diritti”. Al giovane Patrick – continua il leader di Noi Moderati – vorremmo, però, anche ricordare che dire ‘grazie’ a chi si è impegnato per lui non è un atto politico. Né una scelta di campo. Così come non lo è salire sul volo di stato e farsi fotografare con le autorità. Ma solo umana riconoscenza e buona educazione. Se le opposizioni vogliono fare del rifiuto al volo di stato un vessillo ideologico facciano pure. Come sempre a noi i fatti, a loro le chiacchiere”.
Ancora più esplicito Maurizio Gasparri. “Bene hanno fatto le autorità italiane a offrire ogni tipo di assistenza e di sostegno a Zaki. Anche un volo di Stato per il rientro, se questa proposta è stata realmente fatta. Poi sarà lui a decidere come muoversi. Il governo di centrodestra non si muove in base alle simpatie di questa o quella persona nei suoi confronti quando deve agire per difendere il valore della libertà”, dichiara il vicepresidente del Senato.
Gasparri: la sinistra conosce solo il livore
“Probabilmente – aggiunge Gasparri – Zaki non è stato aiutato in maniera adeguata da quelli che lui preferisce. Ed è stato salvato da quelli che forse non vuole incontrare. Questa è la realtà dei fatti. Gli altri governi non sono stati presi in considerazione. Non so se a Zaki questo possa dispiacere. Non credo perché sarà contento per la sua libertà. Questo conta”.