Attacco a “media unificati” contro Giorgia e Arianna Meloni. Sfregio del “Fatto”, altra vignetta ignobile
Arianna e Giorgia Meloni nel mirino – c’era da scommetterci- dei giornaloni “a insulto unificato”, Stampa-Repubblica Fatto. Per la triade editoriale rafforzare l’organizzazione del primo partito di governo per ottimizzarne l’attività è un “reato”. Plotone d’esecuzione pronto. Travaglio nel suo editoriale sostiene che “mai primna d’ora s’era vista una cosa simile”. Arianna Meloni è la nuova responsabile adesioni e segreteria politica del partito. Si occuperà della verifica delle iscrizioni e della loro regolarità e della segreteria politica- come spiegato nel dettaglio dal Secolo d’Italia– . I quotidiani in questione sembrano sgomenti anche del fatto che la comunicazione di Palazzo Chigi sarà guidata da Giovanbattista Fazzolari. Quale stupore: è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed è responsabile dell’attuazione del programma: dov’è lo stupore? Ma quale “fortino di guerra”, come titolano sull’onda del livore . Semplici cambi all’interno dell’organigramma di Fratelli d’Italia e degli uffici della presidente del Consiglio vengono raffigurati come un attentato alle istituzioni. Il limite è veramente colmo.
“Stampa”, “Repubblica” e “Fatto”: livore contro Arianna e Giorgio Meloni
Attacchi fuori misura e sprezzanti si sprecano. “Meloni centralizza partito e governo”, azzarda la Stampa. E ironizza sulle Sorelle d’Italia in una paginata. “Affari di famiglia”, strepita Repubblica. FdI ha appena compiuto dieci anni. Dall’ingresso in Parlamento del 2013 fino ad arrivare a Palazzo Chigi quale partito trainante della coalizione di governo; e punto di riferimento con Ecr dei conservatori europei. Solo a sinistra possono stupirsi che un partito con queste caratteristiche vada avanti senza un’organizzazione e una pianificazione settore per settore delle sfide presenti e future. Un’organizzazione che FdI ha tutto il diritto di oliare e migliorare laddove lo ritiene.
Le tre testate raccontano la riorganizzare FdI come un atto autoritario
Invece per le testate del gruppo Gedi tutto questo viene trasformato e raccontato come un atto autoritario. Incredibile. Hanno sotto gli occhi un Pd che vive alla giornata, senza una strategia. Che sopravvive facendo l’esegesi -storpiata- delle parole degli esponenti del governo- e gridano allo scandalo quando un partito pensa a fare politica. E cerca di organizzare al meglio la propria struttura. Eppure per Marco Travaglio si tratta di un qualcosa è che “a occhio senza eguali nelle democrazie moderne”, spara grosso.
Il Fatto riproponeuna nuova versione della vignetta di Natangelo che Arianna Meloni querelò
“Il governo famigliare che sa di monarchia”, scrive con tutto il suo astio La Stampa. Ma il peggio lo tira fuori il Fatto Quotidiano in due riprese, non proprio originali. In prima pagina riesuma le due sorelle horror del film Shining, disegnate con i volti di Giorgia e Arianna Meloni; già frutto di una scelta iconografica di qualche tempo fa. Ma lo scempio reiterato avviene con una vignetta pubblicata sulle pagine interne. Il disegno ripropone a parti invertite la scena familiare di Arianna con il marito, ministro Lollobrigida, del 20 aprile. Proprio quel disegno che ha indotto Arianna Meloni a querelare Natangelo. Ora il vignettista “raddoppia” e torna ad insultare sia il ministro Lollobrigida sia la sorella della premier. Si legge: ” Arianna Meloni nominata responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia”. E poi: “Intanto in casa Lollobrigida…”. Nella vignetta si vede il ministro a letto e accanto a lui una donna di colore che gli chiede: “E tua moglie?”. “Tranquilla, sta tutto il giorno fuori a occuparsi del partito di sua sorella”. Insomma, lo “stile” del Fatto non si smentisce. Cambiano gli orgnigrammi e le situazioni, ma il livore e l’odio sono sempre gli stessi, ogni mese che passa. Addirittura si inaugurano le vignette “cicliche”, buone per insultare in ogni momento.