Biden vuole imporre nuove restrizioni economiche alla Cina. L’irritazione di Pechino
L’amministrazione Biden intende imporre nuove restrizioni sugli investimenti americani in alcune industrie cinesi, in una mossa descritta come necessaria per tutelare la sicurezza nazionale ma che rischia di irritare Pechino. Le restrizioni, riporta il New York Times, vieteranno alle società di private equity e venture capital di effettuare investimenti in settori high-tech, e richiederà alle società che investono in Cina di riportare la loro attività in modo da dare al governo americano una maggiore visibilità negli scambi finanziari fra Stati Uniti e Cina.
Biden-Cina e il precedente di marzo
Dal 18 marzo 2023, per importare merci di origine cinese negli Stati Uniti è necessario indicare nella dichiarazione doganale un codice postale valido (Manufacturer Identification Number), ossia un codice elettronico di identificazione e monitoraggio dei produttori che importano negli USA.
L’obbligo di dichiarare il codice postale è stato introdotto nell’ambito del sistema di restrizioni Usa all’import sui prodotti realizzati nello Xinjiang, provincia autonoma uigura situata nel nord est della Cina. I beni prodotti nello Xinjiang sono di fatto soggetti allo Uyghur Forced Labor Prevention Act (UFLPA) che proibisce l’importazione di beni prodotti con il lavoro forzato.
La guerra sui chip annunciata a giugno
Le tensioni economiche tra i due colossi dell’economia erano continuate anche a giugno, quando il presidente americano aveva annunciato ulteriori restrizioni sui chip di origine cinese.
Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal dell’epoca, il dipartimento del Commercio avrebbe potuto bloccare l’invio in Cina e in altri Paesi di chip prodotti da Nvidia e altre società statunitensi. Lo scorso anno, gli Stati Uniti avevano già vietato l’esportazione dei chip più avanzati prodotti da Nvidia e Advanced Micro Devices.
Il rapporto con Pechino: saldo negativo di 350 miliardi di dollari
Ogni anno gli Usa esportano beni per circa 116 miliardi di dollari in Cina e ne importano per 463 miliardi. Un dato che da solo costituisce quasi la metà della bilancia negativa degli States(-800 miliardi ) e che rappresenta un problema fondamentale per l’economia americana.