Da almeno due anni gli imprenditori italiani, non solo nella stagione estiva, denunciavano la mancanza di personale a causa della distribuzione a pioggia del Reddito di cittadinanza voluto dai grillini e dall’ex ministro Di Maio. Nessuno più aveva voglia di lavorare, tra i cosiddetti “occupabili”, meglio starsene sul divano e riscuotere il Rdc dallo Stato. Con la conseguenza che centinaia di imprese italiani, bar, ristoranti, alberghi, terme, lidi balneari, sono stati costretti a chiudere o a ridimensionare le proprie attività per effetto della “concorrenza sleale” dello Stato. Oggi che il “reddito” per chi può lavorare è stato archiviato dal governo Meloni, guarda caso si registra un boom di richieste di lavoro da parte di aspiranti camerieri, baristi, lavapiatti, bagnini e addetto alle pulizie.
Un fenomeno che si comincia a vedere soprattutto nel Sud Italia e che coinvolge in primis il turismo e la ristorazione, a partire dalle località balneari, dove è maggiore la richiesta di lavoro in questo periodo estivo, anche ora che non c’è più il Rdc.
Senza Rdc, torna le richieste di lavoro e le imprese esultano
«Stiamo vedendo ex percettori del Reddito proporsi in alberghi e strutture ricettive soprattutto in Regioni come la Campania, la Puglia e la Sicilia» spiega al Messaggero Marina Lalli, presidente di Federturismo.
Le associazioni di categoria denunciano da tempo di avere una carenza di personale per centinaia di migliaia di addetti. «Speriamo – conclude Lalli – che alcune decine di migliaia arrivino dagli ex percettori del Reddito, anche se oramai non c’è tempo in questa estate per la formazione: intanto possono servire per i lavori meno qualificati, poi se saranno formati potranno svolgere anche altre mansioni nelle prossime stagioni turistiche».
Camerieri offresi: i ristoranti possono assumere
Anche nel settore della ristorazione gli ex percettori del Reddito stanno iniziando a reinserirsi. «Ci sono persone che prendevano il sussidio fino a luglio e che si presentano nelle nostre aziende – spiega sempre al Messaggero Silvio Moretti, responsabile lavoro di Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) – ma anche ristoranti e bar che intensificano la loro attività e cercano in questo bacino il personale da impiegare. Ci sono casi del genere in tutta Italia, soprattutto nelle zone turistiche e balneari, dove la possibilità di essere assunti in modo temporaneo è più alta in questi giorni…”.