Comuni in dissesto: dal governo 300 milioni di euro. Ferro: “Assicurato sostegno importante”

8 Ago 2023 15:17 - di Redazione
comuni in dissesto

Il tema dei comuni in dissesto finanziario è sempre all’ordine del giorno ma il governo Meloni ha voluto dare un sostegno concreto alle amministrazioni in difficoltà stanziando la somma di 300 milioni di euro durante la seduta di lunedi 7 agosto dedicata all’approvazione del decreto Omnibus. I debiti dei comuni sono da sempre notevoli e hanno cause molteplici: spese allegre degli amministratori, difficoltà a riscuotere i tributi, mancanza di programmazione per i piani di rientro. Un problema che si trascina da decenni e che ieri ha visto un atto significativo che potrà consentire a tanti comuni di affrontare le emergenze immediate. Il provvedimento riguarda tutte le amministrazioni comunali che hanno dichiarato il dissesto a partire dal 1 gennaio del 2018.

Ferro: “Aiuteremo i comuni in dissesto a pagare i debiti

Il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (Fdi), delegata al Dait, ha  spiegato che la disposizione “ha l’obiettivo di assicurare e garantire la stabilità finanziaria degli enti locali, fino all’importo massimo annuo di 100 milioni di euro per gli anni 2024, 2025 e 2026, al fine di facilitare il pagamento dei debiti da parte degli enti”. Il sottosegretario Ferro ha aggiunto  che con questa norma, che ripropone quanto già previsto per gli anni dal 2016 al 2020, “il governo Meloni, grazie anche all’impegno dei ministri Piantedosi e Giorgetti, va incontro alle richieste pervenute dai rappresentanti degli enti locali, molti dei quali negli ultimi anni si sono trovati in situazioni di squilibrio finanziario”. Il consiglio dei ministri ha inoltre avviato l’esame di un importante disegno di legge di riforma del testo unico degli enti locali.

I debiti dei comuni italiani in calo

Secondo le rilevazioni della Banca d’Italia i debiti di tutti i comuni italiani sono scesi nel 2020 a 34 miliardi e 34 milioni, un valore più basso rispetto ai 35 miliardi e 673 milioni del 2019 e ai 37 miliardi e 955 milioni del 2018. E, soprattutto, rispetto al 2011, quando fu toccato il picco debitorio, di ben 48 miliardi e 695 milioni: da allora il calo è stato di ben 14 miliardi e 661 milioni.

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