Consiglio dei Ministri, via libera all’ingresso dello Stato in Netco. Aiuti ai lavoratori dello spettacolo
Il Consiglio dei Ministri di lunedì 28 agosto ha fatto registrare altri, importanti provvedimenti. Approvato l’ingresso del Mef in Netco e il decreto legislativo che assicura gli ammortizzatori sociali ai lavoratori dello spettacolo.
Palazzo Chigi ha dato il via a un decreto legge e un Dpcm per l’entrata del ministero dell’Economia in Netco al fianco del fondo Usa Kkr. Il decreto serve ad assicurare le risorse finanziarie all’operazione, mentre il Dcpm autorizza il Ministero delle finanze ad entrare nella Netco. Il 10 agosto Mef e Kkr avevano firmato un memorandum che prevedeva la formulazione di un’offerta vincolante che stabilisce, tra l’altro, l’ingresso del Mef nella Netco nella percentuale fino al 20%. I termini dell’offerta dal punto di vista dei rapporti tra le parti prevedono un ruolo decisivo del governo nella definizione delle scelte strategiche.
Cos’è Netco
Netco è un’unità che comprende la rete primaria, la rete secondaria e le attività wholesale domestiche e internazionali. L’attività è gestita da Sparkle, società specializzata nei cavi sottomarini, con una rete di 560 mila chilometri in fibra ottica estesa dal Mar Mediterraneo, all’Oceano Atlantico e Indiano. NetCo quindi rappresenta il primo caso in Europa di un polo di infrastrutture e tecnologie di rete in fibra per tutto il mercato e che manifesta una presenza su tutto il territorio nazionale.
Consiglio dei Ministri: via libera agli ammortizzatori per i lavoratori dello spettacolo
Sempre lunedì. è stato approvato lo schema di decreto legislativo riguardante il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità nonché l’introduzione di un’indennità di discontinuità in favore dei lavoratori dello spettacolo. Il provvedimento è il risultato del lavoro congiunto svolto dal Ministro Sangiuliano e dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone. La copertura finanziaria prevista è di 100 milioni di euro per il 2023, 46 milioni per il 2024, 48 milioni per il 2025 e 40 milioni a decorrere dal 2026.
Tali cifre saranno incrementate dagli oneri contributivi a carico dei datori di lavoro (pari all’1 per cento dell’imponibile contributivo); dal contributo di solidarietà, a carico dei lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (pari allo 0,50 per cento della retribuzione); dalla revisione e dal riordino degli ammortizzatori sociali e delle indennità.
21mila lavoratori discontinui avranno un beneficio economico
Il numero dei beneficiari del provvedimento sarà di circa 21mila lavoratori discontinui dello spettacolo (autonomi, co.co.co. e subordinati a tempo determinato) per attività connessa direttamente con la produzione e la realizzazione di spettacoli o in modo meno diretto rispetto al settore dello spettacolo (maschere teatrali, guardarobieri etc.) individuati con decreto interministeriale (Lavoro – Cultura), nonché i lavoratori a tempo indeterminato con contratto di lavoro ”intermittente”, se non sono titolari di indennità di disponibilità. A questi andranno in media, a decorrere dall’anno 2023, circa 1.500 euro. L’indennità sarà erogata in un’unica soluzione previa domanda presentata dal lavoratore all’INPS ogni anno, con riferimento ai requisiti maturati dal richiedente nell’anno precedente.