Contrordine, ora i sindaci dem scoprono che i migranti non sono più “risorse” ma “sono troppi”
Sorpresa, ora anche il Pd scopre che l’arrivo massiccio di migranti è un problema. Prima erano una risorsa, una ricchezza. Erano coloro i quali avrebbero pagato le nostre pensioni. Ora non ne vogliono più sapere. L’ipocrisia del contrordine compagni è ovviamente un’arma in chiave anti-Meloni. Aumentano gli sbarchi? Ebbene, ora il Pd si accorge del problema per gettarlo addosso al governo. Ma dopo avere predicato per anni un’accoglienza indiscriminata degli irregolari. Facce di bronzo allo stato puro. Prova ne sono i sindaci del Pd che ora non vogliono accogliere disperati nelle loro città. Fa ridere questa ennesima piroetta del partito che invocava una «battaglia di civiltà», contro i “barbari” del centrodestra. Facce di bronzo allo stato puro.
Contrordine compagni: i sindaci Pd vogliono meno migranti
Ora invece arriva il ridicolo perché a fronte di sbarchi importanti, ecco che i sindaci rossi sbuffano, si lamentano: non è possibile accogliere tutti, manca lo spazio. E soprattutto vogliono tenere alto il nome dei loro centri, non sia mai. Non vogliono che i turisti vedano deambulare vagabondi e sbandati. Fanno ridere: vogliono più accoglienza ma meno immigrati. I progressisti non volevano i decreti sicurezza e il blocco navale. Contestano l’accordo con la Tunisia. Chiedono di recuperare più gente in mare con una operazione europea. Però, allo stesso tempo, sostengono che nei Comuni ci siano troppi migranti. Poi si lamentane che la gente non li voti più. E certo, non li capisce.
Bonaccini “scopre” che l’immigrazione è un problema
Così, invece di dare la colpa ai loro governi che negli anni passati propugnavano un immigrazionismo spinto, oggi molti primi cittadini del Pd hanno la colpa all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Ecco chi sono. Stefano Bonaccini ha rinfacciato: «Urlavano porti chiusi, è finita la pacchia, prima gli italiani, ma si stanno dimostrando incapaci di gestire l’immigrazione». Ma come, fino a otto mesi fa il suo partito negava che l’immigrazione fosse un’emergenza, da che pulpito viene la predica. Non si capisce cosa vogliano a sinistra.Tuonano contro il governo, ma quali soluzioni propongono? Nessuna, ogni tema è un’arma contro il governo, le soluzioni non interessano.
Giani storce la bocca: non vuole accogliere 3000 migranti
Un mese fa era stato il governatore della Toscana Eugenio Giani a non volerne sapere di accogliere 3.000 immigrati in arrivo da Lampedusa: «Il criterio scelto dal governo ci penalizza». Dimentica di essere succeduto a un paladino dell’accoglienza indiscriminata, Enrico Rossi. Il tutto ci riporta alla doppia morale del Pd e della sinistra radical-chic. Che predica bene ma razzola male, come evidenziò il caso Capalbio: i profughi lontano da noi.
Giorgio Gori batte cassa
Tutti in passato a tonare contro i decreti-Salvini. Oggi invece si lamenta dei troppi immigrati il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Lui la butta sui soldi, ha inviato una lettera di diffida al Viminale, piangendo di avere già sborsato 5 milioni di euro per i minori non accompagnati. Ebbene proprio lui, non nella preistoria ma nel 1919 era stato uno dei più severi nel bocciare il decreto Salvini perché «produce irregolarità e insicurezza». Ora che ondate di irregolari sono affluiti in quel di Bergamo, ecco arrivare il contrordine.
Il sindaco di Prato Biffoni: gli immigrati sono troppi, vuole più soldi
Anche Matteo Biffoni, sindaco di Prato e responsabile Anci immigrazione, piange miseria: «Lo Stato in teoria ci darebbe 100 euro al giorno per ogni minore direttamente sotto la nostra responsabilità; ma spesso questa cifra non basta, perché deve coprire eventuali affitti, se non abbiamo strutture disponibili: e poi gli operatori, i consulenti linguisti, gli psicologi, oltre che il vitto e la garanzia di altri servizi quotidiani». La soluzione? Vuole più soldi. La sua è la posizione più ipocrita di tutte: gli servono almeno 140 euro a migrante. Dunque gli immigrati sono troppi, le strutture non ci sono, i soldi scarseggiano, ma Biffoni vuole ancora più soldi per strutture che, appunto, non ci sono.
Galimberti: “A Cremona siamo alla saturazione”
Passiamo poi alle lagnanze del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, il sindaco di Cremona, ha dovuto alzare bandiera bianca: «Siamo alla saturazione completa, abbiamo già superato il limite, oltre non possiamo andare». Lui e i suoi colleghi piddini sono scesi da Marte. Onestà intellettuale vorrebbe che facessero un “mea culpa” e che rivedessero la propria posizione sull’accoglienza indiscriminata. Invece sono ipocriti e faziosi, la colpa è dell’esecutivo: «Il governo la smetta di usare l’immigrazione come clava per motivi elettorali». Che c’entra? Boh.
A Padova il sindaco parla di modelli sbagliati. Ma sono quelli del suo Pd
Il caso più clamoroso di tutti è quello di Sergio Giordani, il primo cittadino di Padova. «La città non vuole tendopoli, non vuole dover pagare conseguenze di modelli sbagliati». Per i modelli guardi al Pd, partito grazie al quale è stato eletto.
Beppe Sala “allergico” ai migranti
Per non parlare del sindaco di Milano Beppe Sala che già in passato si era dimostrato allergico ai migranti: «Sul nostro territorio continuano ad arrivare migranti, in modo silenzioso e senza alcun coordinamento tra istituzioni nazionali e regionali», aveva denunciato. Per poi aggiungere: «Siamo preoccupati che la situazione possa sfuggire di mano». Facile fare opposizione in questo modo puerile. Dopo aver trasformato Milano in un centro d’accoglienza a cielo aperto, Sala adesso ha timore che possano crearsi «tensioni sociali». Eccone un altro che al tempo aveva “schifato” i decreti sicurezza con la sua sicumera: «Dobbiamo avere la consapevolezza che senza immigrati la città si ferma». Facce di bronzo allo stato puro.