Cuba si arrende al capitalismo delle banche: stop ai contanti e benzina solo con carte di credito
Cuba la comunista, che resiste a cinque miglia da Miami e ogni sera spara il cannone verso la città della Florida, si arrende definitivamente al capitalismo. A L’Avana sono entrate in vigore le nuove regole che limitano l’uso di contanti. Tra le novità, il divieto per le imprese di utilizzare gli sportelli automatici e la restrizione a 1.500 pesos cubani (57 euro) dei pagamenti in denaro nei rapporti contrattuali. Fissato il limite di 190 dollari per i turisti.
La decisione di Cuba e le motivazioni
La Banca centrale del Paese, di proprietà statale, ha difeso la decisione del governo di “promuovere la bancarizzazione” sull’isola, anche se ha avvertito che il contante “non cesserà di esistere”, pur incentivando l’uso dei pagamenti elettronici.
Una delle ragioni della misura sarebbero “gli alti costi associati alla sua emissione (di banconote), trasporto, lavorazione e stoccaggio, nonché la crescente domanda di numero di bancomat per prelevare”, sostengono le autorità. Ma alla base ci sarebbe anche la crescente preoccupazione per l’inflazione galoppante e la proliferazione di imprese non registrate.
La “gasolina” solo con la carta
Le autorità cubane hanno deciso di eliminare l’acquisto di benzina (la gasolina) in contanti: si potrà comprare solo con carte magnetiche. Il processo inizierà a settembre e sarà progressivo. “Dal 1 settembre al 31 ottobre, l’eliminazione del contante come mezzo di pagamento nelle stazioni di servizio del Paese inizierà gradualmente”, ha riferito la statale Corporación Cimex. I clienti potranno utilizzare, a loro scelta, diversi metodi di pagamento elettronico, come carte con chip, carte a banda magnetica nazionali e internazionali che operano nel Paese.
Vietata solo l’American Express
Continua a essere vietata nell’isola solo l’American Express in virtù dell’embargo che ancora persiste e della mancanza di qualsiasi rapporto con gli Stati Uniti. Dalla rivoluzione di Fidel Castro e Che Guevara l’Avana è profondamente cambiata. Il lider maximo è morto e al suo post governa il fratello, Raul. Cuba continua a essere povera, anche per gli effetti dell’embargo, ma il suo comunismo è destinato progressivamente a scemare. In fondo Miami è sempre dietro l’angolo.