Dossier Viminale: i dati su reati, sbarchi, incendi, femminicidi. Le operazioni anticrimine aumentate del 35,5%
Il Viminale fa il punto sui reati nei primi sette mesi dell’anno. Calano complessivamente del 5,46% i reati, stabili gli omicidi (195) ma quelli attribuibili alla criminalità organizzata registrano una diminuzione del 36,36% (sono passati da 22 a 14). Salgono furti e rapine che passano rispettivamente da 539.920 a 554.975 e da 14.979 a 15.486. Diminuiscono le persone denunciate passando da 490.097 a 434.940 e gli arresti da 90.451 a 86.543. Sono i dati contenuti nel dossier Viminale 2023 che pone a confronto i primi sette mesi dell’anno con lo stesso periodo del 2022.
Contro la criminalità organizzata
Le operazioni antidroga sono aumentate del 6,18% e anche la droga sequestrata: dall’inizio dell’anno 49.117,52 kg. Le operazioni contro la criminalità organizzata sono aumentate del 35,56% e sono 17 i latitanti di rilievo arrestati, tra cui i due superlatitanti di massima pericolosità (Matteo Messina Denaro e Pasquale Bonavota).
Gli sbarchi: il primo paese di partenza è la Tunisia
Sono passati da 41.435 nei primi sette mesi del 2022 a 89.158 nello stesso periodo di quest’anno i migranti sbarcati in Italia facendo registrare una variazione percentuale del 115,18%. Sul totale delle persone arrivate 10.285 sono minori non accompagnati. Sono i dati contenuti nel dossier Viminale 2023 che pone a confronto i primi sette mesi dell’anno con lo stesso periodo del 2022.
In particolare 64.764 migranti sono stati soccorsi a seguito di eventi Sar, 3.777 sono stati soccorsi da ong (lo scorso anno i salvataggi erano stati 6.224) mentre sono 24.394 (+27,36%) quelli arrivati con gli sbarchi autonomi. La Tunisia è il primo paese di partenza (61,34% pari a 54.693) seguito dalla Libia con il 33,73% delle partenze (30.075). Aumentano anche i rimpatri che sono passati da 2000 a 2.561 (+28,05%).