Due finanzieri morti in servizio al confine con la Slovenia. Il cordoglio del premier Meloni e del governo

17 Ago 2023 15:02 - di Rosaria Ambrogio
due finanzieri

Due finanzieri del Sagf, impegnati in un’attività ufficiale di addestramento, sono morti per una caduta in parete mentre salivano in cordata una via di notevole difficoltà nel cuore delle Alpi Giulie, sul Monte Mangart, al confine tra Italia e Slovenia. Si tratta di Giulio Alberto Pacchione, 28 anni, di Teramo, e di Lorenzo Paroni 30 anni, di Montereale Valcellina (Pordenone), entrambi in servizio a Tarvisio: stavano risalendo la via Piussi, un sesto grado che percorre il verticale pilastro Nord. I loro corpi sono stati individuati nella notte scorsa dopo l’allarme per il mancato rientro. “A nome mio e di tutto il Governo, desidero esprimere il più profondo cordoglio e la vicinanza delle Istituzioni ai familiari del Finanziere Lorenzo Paroni e del Finanziere Giulio Alberto Pacchione, scomparsi tragicamente durante il servizio, a seguito di un incidente avvenuto sulle Alpi Giulie Occidentali”. E’ il cordoglio espresso dal premier Meloni.

I due finanzieri erano conoscitori della montagna

Si tratta di un incidente in servizio sul quale la Procura di Udine ha aperto un fascicolo di inchiesta. Entrambe le vittime facevano parte anche della stazione di Cave del Predil del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico: Paroni era a tutti gli effetti già un tecnico, mentre Pacchione, nato a Reggio Emilia, era un aspirante e avrebbe dovuto a breve sostenere l’esame di ingresso. Le dinamiche dell’incidente sono al vaglio degli inquirenti, ma a una prima valutazione si sarebbe trattato di una tragica fatalità, scatenata da cause oggettive e ambientali, con un probabile crollo o distacco dall’alto che ha trascinato entrambi verso le rocce. Al momento non è stato possibile accertare l’ora dell’incidente e a che punto della parete sia avvenuto.

I due non risultavano raggiungibili né tramite dispositivi telefonici né attraverso dispositivi radio che avevano al seguito. Preoccupati per il mancato rientro in caserma, i colleghi finanzieri a mezzanotte hanno raggiunto Fusine Laghi e poi i pressi del rifugio Zacchi, dove era stato parcheggiato il loro mezzo. Una volta giunti a piedi alla base della parete hanno visto i due corpi, presumibilmente caduti per diverse decine di metri. Il recupero dei corpi dei due giovani, ancora legati in cordata, è avvenuto questa mattina intorno alle 8.30, con l’elicottero della Protezione civile Fvg. La preparazione di entrambi gli alpinisti era di altissimo livello: conoscevano le pareti rocciose del Mangart, dove avevano tra l’altro entrambi già salito il Diedro Cozzolino, una delle vie più difficili delle Alpi. Pacchione era anche maestro di sci a Tarvisio, a Paroni mancava solamente un esame per diventare guida alpina.

Il cordoglio della politica

Diverse le espressioni di cordoglio da parte della politica e delle istituzioni. Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Fedriga, si è detto “commosso” per l’accaduto. Dolore è stato espresso dai ministri Lollobrigida, Giorgetti, Musumeci e Santanchè e dal capogruppo di FdI alla Camera, Foti.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *