Fazzolari: “Il Pd è surreale sul salario minimo, gli stipendi sono calati quando c’erano loro al governo”
«Siamo arrivati al governo ereditando una situazione disastrosa su salari e lavoro. Negli ultimi dieci anni, cioé durante i governi dei paladini del salario minimo, le retribuzioni italiane sono calate, mentre nel resto d’Europa salivano. Parallelamente, la crescita economica è rimasta prossima allo zero. È surreale che i responsabili di questo dramma scoprano oggi la ricetta miracolosa del salario minimo». Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, in un’intervista a “La Verità”, definendo quella sul salario minimo «una proposta molto forte sul piano comunicativo, in pratica un ottimo titolo. Ma le criticita’ restano. Dal nostro punto di vista, non esiste crescita dei salari senza crescita dell’economia. Chi pensa che le due cose siano scollegate, tradisce una visione ideologica».
Fazzolari: “Sul salario minimo il Cnel è l’organo giusto per trovare una risposta”
«Abbiamo obiettato che fissare una soglia salariale per legge rischia di essere controproducente, ottenendo in cambio solo fragili dichiarazioni di fede», spiega. Sull’attivazione del Cnel per studiare proposte alternative, Fazzolari precisa: «Quanti verrebbero avvantaggiati o penalizzati dall’introduzione di un salario minimo? Il Cnel è l’organo giusto per trovare una risposta, analizzando tutte le idee sul tavolo per poi presentare una sintesi».
Sulla questione della tassa sugli extraprofitti delle banche, l’esponente di Fratelli d’Italia aggiunge che «chi si scandalizza dovrebbe fare un ripasso di liberalismo. Nel settore bancario non vige il libero mercato. È un settore con forti rigidità, nel quale opera un numero limitato di soggetti». «In un contesto di questo genere, di fronte a evidenti storture – continua -, l’intervento del governo è finalizzato esattamente alla tutela del mercato. In un sistema realmente libero, a fronte dell’aumento dei tassi sui prestiti, dovrebbe corrispondere in automatico un aumento degli interessi corrisposti alla clientela nei conti correnti. Cosa che, nonostante i ripetuti inviti, in Italia non sta accadendo».
Sull’eventualità che le banche scarichino i costi sui clienti, rendendo più difficile l’accesso ai mutui in futuro, Fazzolari parla di «un rischio implicito in ogni settore economico». «Qualunque imposta rischia di tradursi, teoricamente, in aumenti per i consumatori. Ma – aggiunge al quotidiano diretto da Maurizio Belpietro – confido che non accadra’ nel settore bancario, considerati gli elevati margini che ancora realizzano». La destinazione specifica dei proventi, conclude, «non è stata ancora individuata, ma continuiamo a credere che le risorse vadano dirottate il più possibile nelle tasche dei cittadini».