Fondo sanitario, arriva l’ok della Conferenza delle Regioni. 120 miliardi di euro dal governo

2 Ago 2023 13:05 - di Redazione
Fondo sanitario

La Conferenza delle Regioni “con grande senso di responsabilità e dimostrando unità istituzionale “ha oggi approvato la proposta di riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2023, che è di oltre 120 miliardi. Ne dà notizia il Presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga. “Sono fondamentali ulteriori risorse economiche per il 2023 – sottolinea Fedriga -, tenendo conto che le programmazioni regionali evidenziano una sottostima rispetto al reale fabbisogno. Quindi la Conferenza delle Regioni auspica che il governo introduca nei prossimi provvedimenti legislativi lo stanziamento delle risorse necessarie per il fabbisogno di personale e gli oneri contrattuali, inflattivi ed energetici. Per il 2024 è quindi necessario – ribadisce il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia – garantire la sostenibilità dei bilanci regionali e già da ora bisogna iniziare il confronto per una integrazione delle risorse disponibili a legislazione vigente”.

Fondo sanitario: l’impegno di Schillaci e Gemmato

Sul fondo sanitario l’impegno del ministro Orazio Schillaci e del sottosegretario Marcello Gemmato è stato notevole sin dall’insediamento. Nonostante i tempi stretti già durante la legge finanziaria del 2022 furono previsti  oltre due miliardi di euro in più da destinare alle Regioni.

Nei giorni scorsi Gemmato, esponente di FdI, aveva sottolineato  in Aula che “Il Governo Meloni, appena arrivato, quest’anno ha appostato 2,15 miliardi in più al fondo sanitario nazionale per il 2023, 2,3 miliardi in più nel 2024 al fondo sanitario nazionale e per il 2025 2,5 miliardi in più. In un triennio, sostanzialmente, si tratta di più di 7 miliardi; se includiamo gli 1,3 miliardi contenuti nel cosiddetto decreto bollette, in tre anni aumentiamo di più di 8 miliardi la dotazione del fondo sanitario nazionale. Cito questi dati per tabulas, proprio per aprire anche al dibattito conseguente a queste mozioni, perché ritengo che la centralità del Senato e di tutte e due le Camere del nostro Parlamento sia fondamentale”. Schillaci e Gemmato hanno impresso un altro ritmo alla sanità come dimostra l’istituzione del tavolo della salute mentale con esperti del calibro di Alberto Siracusano e Giuseppe Nicolò, elementi indipendenti dalla politica. Ora le Regioni aspettano un ultimo sforzo sul personale e sui costi energetici. Sperando che ( soprattutto al Sud) esse realizzino le riforme volute dal governo Meloni.

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