Fukushima, acque radioattive da oggi in mare: ecco come riconoscere il pesce che arriva dal Giappone
La Cina blocca l’import di pesce dal Giappone in risposta al caso Fukushima. Pechino ha infatti annunciato la sospensione “totale” delle importazioni di prodotti ittici dal Giappone in risposta all’inizio dello scarico nell’Oceano Pacifico delle acque reflue radioattive dell’impianto nucleare di Fukushima sottoposte a trattamento. La misura entrerà in vigore già oggi, ha affermato in una nota l’ufficio delle dogane cinese. La decisione, si legge nella nota, ha l’obiettivo di prevenire i rischi di contaminazione radioattiva derivanti dalle acque reflue nucleari e di garantire la sicurezza alimentare.
La sospensione delle importazioni riguarda «i frutti di mare e i prodotti acquatici» dal Giappone a causa del rilascio di acque trattate di Fukushima nell’oceano, nell’ambito di un’operazione destinata a durare secondo i piani illustrati più di trent’anni. «Al fine di prevenire in modo completo i rischi per la sicurezza alimentare derivanti dalla contaminazione radioattiva causata dal rilascio in mare delle acque reflue nucleari di Fukushima, proteggere la salute dei consumatori cinesi e garantire la sicurezza degli alimenti provenienti dall’estero, l’Amministrazione generale delle Dogane ha deciso di sospendere completamente l’import di prodotti acquatici originari del Giappone» con effetto immediato, da oggi 24 agosto 2023, si legge nella nota. Il provvedimento, infine, include anche «gli animali acquatici commestibili».
Prooprio in queste ore il Giappone ha iniziato lo scarico nell’Oceano Pacifico dell’acqua della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, secondo le riprese video sul posto trasmesse in diretta da Tepco, l’operatore dell’impianto. Le pompe sono state accese e le valvole aperte per convogliare l’acqua nell’oceano. Quest’acqua, trattata e molto diluita in anticipo, è stata privata della maggior parte delle sue sostanze radioattive, ma non del trizio, che è pericoloso solo in dosi elevate concentrate.
Fukushima e prodotti ittici: l’Italia importa dal Giappone 12mila quintali di pesce l’anno
Sono oltre 123mila i chili di pesce importati dal Giappone in un anno, meno dello 0,02% sul totale dei prodotti ittici che arrivano in Italia da tutto il mondo. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat nel 2022 in riferimento alla decisione del Governo di Tokyo di autorizzare lo scarico in mare dell’acqua radioattiva contenuta nella cisterne dello stabilimento nucleare di Fukushima devastato dal disastro del marzo 2011, una decisione che ha provocato già le proteste della Cina e il blocco da parte di Hong Kong delle importazioni di prodotti alimentari giapponesi. Lo sversamento di acqua radioattiva nel mare del Giappone – sottolinea la Coldiretti – è preoccupante dal punto di vista ambientale per flora e fauna ittica.
Sull’etichetta il pesce giapponese è inddicato dalla zona 61
In aiuto del consumatore viene un codice numerico visibile sulle confezioni di pesce vendute nella grande distribuzione: cifre fondamentali per capire da dove viene il prodotto. Sono le cosiddette zone di pesca Fao: informazione importanti per conoscere la provenienza del pesce.
Non esiste un numero che identifica la zona di Fukushima, ma la zona oceanica del pesce giapponese è contrassegnata dal numero 61. Se quindi questa cifra