Fukushima, via al rilascio dell’acqua contaminata della centrale nucleare. Proteste in tutto il mondo

22 Ago 2023 9:54 - di Roberto Frulli

Il countdown è oramai iniziato e in meno di 48 ore l’acqua contaminata da trizio della centrale nucleare giapponese di Fukushima inizierà a fluire verso l’Oceano Pacifico in mare aperto, lungo un tunnel sotterraneo di un chilometro.

Nessuno sa davvero cosa succederà all’ambiente circostante né quali saranno le conseguenze reali nei prossimi anni a venire.

Gli esperti sono divisi sulle valutazioni ma le forti proteste, soprattutto dei pescatori locali che da quel mare traggono sostentamento non sono riuscire a scalfire la determinazione delle autorità del Giappone nel portare a compimento il progetto resosi necessario quando ci si è resi conto che i grandi serbatoi costruiti per contenere le acque reflue contaminate della centrale nucleare di Fukushima sono saturi e vanno svuotati.

Alle operazioni sovraintenderà l’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. E il Giappone non è certo la Corea del Nord o la Cina ma resta il fatto che il trizio, un isotopo dell’idrogeno, contenuto nelle acque con cui sono stati raffreddati in questo anni i reattori della centrale di Fukushima, sia pure pesantemente diluite con acqua pulita in modo che abbiano solo concentrazioni molto basse di materiale radioattivo, resta uno degli elementi più pericolosi.

Tutti gli altri elementi radioattivi possono essere in qualche maniera mitigati attraverso vari processi di trattamento ma per il trizio non esistono tecnologie che possano, allo stato, evitare impatti sull’ambiente circostante e non solo.

Sono anni che la Tepco, la società elettrica statale giapponese Tokyo Electric Power Company che gestisce l’impianto di Fukushima sta studiando una serie di soluzioni al problema dopo che, nel 2011, un devastante terremoto e il conseguente tsunami hanno danneggiato i sistemi di alimentazione e raffreddamento della centrale nucleare causando il surriscaldamento dei nuclei del reattore e la contaminazione dell’acqua all’interno con materiale altamente radioattivo.

La Tepco ha, alla fine, ristretto il campo a cinque soluzioni per sbarazzarsi dell’acqua contaminata fra cui il rilascio di vapore nell’atmosfera dopo la bollitura ma la maggior parte di queste opzioni sono “considerate industrialmente immature”, ha detto alla Cnn il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi.

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