Funerali di Michela Murgia a Roma tra “Bella ciao” e il narcisismo di Saviano

12 Ago 2023 17:41 - di Francesca Amendola
Michela Murgia

Sono terminati i funerali  nella  chiesa degli Artisti a Roma di Michela Murgia,  la scrittrice sarda morta giovedì all’età di 51 anni. La bara, portata a spalla da alcuni componenti della famiglia e dall’amico Roberto Saviano, è stata accolta da un lunghissimo applauso da parte delle persone che hanno atteso per ore sotto il sole. La piazza e le persone rimaste all’interno della chiesa hanno intonato ancora una volta l’inno partigiano ‘Bella Ciao’.

L’omelia: “Michela è in viaggio verso il Padre”

“Michela è nell’oltre, la sua anima è in questo viaggio verso il Padre non verso il nulla”. Così don Walter Insero, rettore della Basilica Santa Maria in Montesanto, durante l’omelia per Michela Murgia. “Michela – ha detto il celebrante – ha fatto tante battaglie, lo sappiamo. Vi invito ad accogliere la testimonianza di fede che ha rappresentato nel momento della prova, nella malattia, nella sofferenza dura che ha vissuto. Michela ha portato avanti la buona battaglia, ha conservato la fede, direbbe San Paolo. Lei ci ha lasciato questa testimonianza: è possibile amare nel dolore, è possibile salutare tutti e riconciliarsi con tutti. Chi ha avuto il regalo dalla Provvidenza di poter condividere gli ultimi momenti ha visto una donna affidarsi a Dio, una donna che non ha mai avuto timore di manifestare la sua fede”.

Rifiutati i fiori del Comune di Roma

Niente fiori in chiesa per i funerali di Michela Murgia, nella Chiesa degli Artisti a Roma: solo composizioni vegetali, con mirto, carciofi, peperoncini, limone, secondo le sue volontà. Per questo – spiegano dal suo entourage – è stata rimandata indietro una corona inviata dal Comune di Roma.

Il discorso di “narciso” Saviano per la Murgia

Nel giorno del commiato alla Murgia, Roberto Saviano non ha smesso di fare il “narciso”, intervenendo a fine esequie. Immemore delle parole di Giulio Andreotti ( “ai funerali è sempre prudente fare la comparsa”) lo scrittore napoletano si è ritagliato invece un ruolo da protagonista. Queste “sono le parole più difficili della mia vita. Voleva che questa fosse una giornata per tutti, per lei la condivisione era tutto”. Quindi ha aggiunto: “Chi ha fatto davvero del male a Michela sono i pavidi per interesse, quelli che spacciano opportunismo per moderazione con la loro mancanza di orizzonte,  sono stati loro ad aver reso la vita di Michi difficilissima”. “Michela voleva che questa giornata fosse per tutti,- ha detto ancora Saviano- tutti coloro che avevano percorso la sua strada”.

 

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