Hiroshima, 78 anni fa l’apocalisse nucleare. Il premier giapponese accusa Putin: “Può succedere ancora”
Settantotto anni fa la superfortezza volante B-29 americana, detta ’Enola Gay’, sganciò sulla cittadina giapponese di Hiroshima la prima bomba atomica usata per fini bellici, causando in pochi secondi 140 mila morti. L’esperimento viene ripetuto il giorno 9 sulla cittadina di Nagasaki, sempre dagli Usa, per favorire la resa dei giapponesi, provocando altre 35 mila vittime. Per la gravità dei danni causati, diretti e indiretti, e per le implicazioni etiche a essi correlate, si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi. Nonostante ciò, dopo la guerra lo sviluppo tecnico delle bombe atomiche non si è fermato e ha anzi registrato una forte impennata negli anni seguenti, portando alla produzione di numerose testate sempre più sofisticate; inoltre, le contingenze politico-economiche internazionali, in particolare durante il periodo noto come “guerra fredda“, sono più volte arrivate pericolosamente vicine a un nuovo impiego delle bombe.
Hiroshima, 78 anni dopo: l’incubo della bomba russa
Nel 78mo anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima il premier giapponese Fumio Kishida ha attaccato apertamente la Russia per la minaccia di ricorrere alle armi nucleari. “Il Giappone, in qualità di unica nazione ad aver subito bombardamenti atomici in guerra, porterà avanti gli sforzi per costruire un mondo libero dal nucleare. Il percorso in questa direzione sta diventando sempre più difficile a causa delle profonde divisioni nella comunità internazionale sul disarmo nucleare e la minaccia nucleare della Russia. Data questa situazione, è tanto più importante ritrovare lo slancio internazionale verso la realizzazione di un mondo libero dal nucleare. La devastazione portata a Hiroshima e Nagasaki dalle armi nucleari non dovrà mai ripetersi”, ha affermato.