I figli di Michela Murgia contro i giornali di destra. «Saviano mica ha fatto un comizio al funerale…»

14 Ago 2023 11:26 - di Monica Pucci
 “Io e lei ci siamo conosciuti e ci siamo uniti non per quello che abbiamo fatto ma per quello che ci hanno fatto: pressione mediatica, dossieraggio, attacchi organizzati, giornali infami… mi disse, mi dispiace lasciarti solo… Con Michela ci ha unito indissolubilmente il prezzo altissimo pagato per le sofferenze subite dai giornali populisti, dagli squadristi dell’informazione.. lei nei miei processi del tutto politicizzati, mi è stata sempre di supporto e sostegno…”. Bè, se non era un comizietto quello fatto alle esequie di Michela Murgia, poco ci mancava. Ma soprattutto, quello fatto da Roberto Saviano al funerale della scrittrice è stata un’apologia di se stesso, con la solita retorica autoreferenziale che fa da sponda sui personaggi famosi, e magari defunti, per dare luce a se stesso. Un discorso “politico” e ombelicale, a un funerale, non è il massimo, per amici e parenti della defunta, eppure non la pensano così i figli e il marito della Murgia, che oggi hanno scritto una lettera al Corriere per difendere Saviano dalle accuse dei giornali “infami”, quelli di destra, ovviamente…

La famiglia di Michela Murgia in difesa di Roberto Saviano

“Roberto Saviano ha accudito Michela Murgia nelle ultime, difficilissime ore della sua vita con la devozione, il coraggio e la generosità di un fratello. Lo ha fatto con un rispetto e una dignità tali che al suo capezzale, al cospetto della malattia e della morte, nel riscaldamento globale che incendia quest’estate infernale, non si è mai tolto la giacca. Non si è tolto quella giacca durante la straziante veglia in casa, né durante il lungo e caldissimo giorno del funerale…”, scrivono figli e marito della Murgia, che raccontano gli ultimi momenti di vita della scrittrice che aveva voluto Saviano accanto a sè,.
“Siamo offesi a morte da chi, invece di ricevere il discorso di Roberto come il dono lucido, intelligente, sincero e necessario che è, sta cercando di gettarvi un’ombra estranea con metodi e retoriche fasciste. Da anni Michela ci esprimeva la preoccupazione per la solitudine in cui questo formidabile intellettuale è abbandonato, come tante volte è stata abbandonata lei, quando dice quel che è necessario sia detto. Non denunciare con disgusto questa infamia sarebbe come uccidere Michela di nuovo. Siamo pronti a denunciare le altre infamie che verranno. E, con il coraggio che Michela ci ha insegnato, ci auguriamo che molte e molti siano con noi e con Roberto. Anche solo pensare, malignamente, che Roberto Saviano abbia tenuto un suo comizio al funerale, è irricevibile…”.

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