Il presidente di Confindustria Napoli: “Il reddito di cittadinanza ha solo aumentato il lavoro in nero”

1 Ago 2023 16:26 - di Luisa Perri
reddito di cittadinanza

«Era opportuno superare lo strumento del reddito di cittadinanza perché la misura ha fallito: non è servita a sconfiggere la povertà e nè tantomeno ha creato nuovi posti di lavoro. Quindi il governo deve tenere la barra dritta e andare avanti con nuovi strumenti. E non capisco le proteste di forze politiche come il Pd che al varo del reddito invece erano contrari». Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell’Unione Industriali Napoli, commenta così all’Adnkronos la scelta dell’esecutivo di sospendere il reddito di cittadinanza, per cui sta montando la protesta dei percettori. Anche perchè, sottolinea Jannotti Pecci, «quanti davvero non sono in condizione di lavorare e sono in difficoltà non saranno lasciati soli».

“Le proteste sugli sms? Si sapeva da mesi che il reddito di cittadinanza terminava”

«La verità – prosegue il numero uno degli industriali campani – è che c’era una vastissima area di coloro che prendevano il reddito e che lavorava in nero o operava al servizio della criminalità e che quindi scientemente sceglievano di non cercare un lavoro regolare».

Sulla comunicazione via sms della sospensione del reddito di cittadinanza per 169mila percettori, Jannotti Pecci osserva. «La comunicazione via sms può essere discutibile, trattandosi di persone si poteva accompagnare a una comunicazione più tradizionale e meno spersonalizzante. Detto questo, era fin dall’approvazione della legge di bilancio che si sapeva che il reddito sarebbe terminato a luglio».

Il presidente di Confcommercio Campania: “Il rdc non ha mai accompagnato nel mondo del lavoro”

E sempre all’agenzia di stampa AdnKronos comunica il proprio consenso alla iniziativa governativa il presidente di Confcommercio Campania Pasquale Russo. «Il reddito di cittadinanza era una cosa che è stata immaginata come la possibilità di un accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro, ma alla fine è diventato un sussidio che molto spesso non ha aiutato realmente chi ne aveva bisogno, diventando una vera e propria patologia. Un’occasione per tanti di poter prendere soldi senza avere l’obiettivo di essere inseriti».

 

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