Il sindaco di Viareggio nega la piazza per i 40 anni di Sapore di mare. Vanzina: “Sinistra miope”
Alla rassegna di Incontri estivi del Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio dedicata ai 40 anni di “Sapore di mare”, c’erano proprio tutti per celebrare il film cult e lo sceneggiatore e produttore Enrico Vanzina, tranne il sindaco. “Il film “Sapore di mare” ha celebrato e rilanciato la Versilia. Ma dagli amministratori locali solo indifferenza. È deprimente e sconfortante”, ha commentato Gianni Canova, rettore dello Iulm di Milano.
“Serviva una piazza, il sindaco non ha neanche risposto alla mail”
«Serviva una festa di piazza per quello che questo film ha dato a questo territorio – ha spiegato Canova – Ho scritto una mail al sindaco. Mi ha risposto: ‘Non ne so assolutamente nulla. Gli ho scritto di nuovo, per spiegargli l’importanza dell’evento. E lui non ha più risposto. Questa dimostra l’assoluta insensibilità della classe politica nei confronti della cultura, dell’arte e del turismo». Per la cronaca, il sindaco di Viareggio è Giorgio Del Ghignaro, per anni esponente di spicco del Pd lucchese, eletto con una lista indipendente di centrosinistra.
Vanzina a Viareggio: “La sinistra ci ha sempre boicottato, oggi abbiamo politici cafoni”
«Io sono liberale, né di destra né di sinistra, non ne faccio una questione ideologica ma storica», ha detto Enrico Vanzina intervistato da Stefano Zurlo del Giornale ricordando che «una critica militante di sinistra demonizzò gli anni ’80, quelli di Craxi, Berlusconi, Reagan, della Thatcher. Sono considerati gli anni stupidi, edonistici, superficiali. All’interno del Pci iniziò un dibattito perché solo alcune voci, dissidenti, dicevano: questi film popolari, come Sapore di mare, piacciono al popolo, perché dobbiamo sostenere solo quelli dei Festival? Questo dibattito non si è mai chiuso». E il boicottaggio del sindaco rosso di Viareggio pare confermare questo insensato trend.
L’appello a Valditara: “In classe fate vedere i film della commedia all’italiana”
E, proprio parlando di politica, Vanzina ha aggiunto: «L’Italia è cambiata perché a un certo punto la borghesia italiana ha optato, invece dell’essere ha preferito l’avere, e questo ha cambiato tutto, si è incafonita. In questo momento abbiamo una società cafona, con dei politici in larga parte cafoni e un pensiero cafone».
Secondo lo sceneggiatore, figlio di Steno e fratello di Carlo, scomparso nel 2018, «c’è stata una grande miopia di un certa critica di sinistra, di non aver capito l’importanza del cinema popolare italiano, che ha raccontato meglio di tutti questo Paese». Per poi concludere con un invito indiretto a Valditara: «Se fossi ministro metterei qualche lezione in meno su I Promessi Sposi e una volta alla settimana la proiezione di un film di commedia italiana per capire chi siamo e da dove veniamo. La commedia italiana ha raccontato tutto in anticipo. Quando Mattarella mi ha ricevuto per il David mi ha detto: ‘Finalmente un riconoscimento alla commedia di questo Paese’. Per me è stata una grande vittoria di Steno, Risi, tutti quanti…»