In Svezia bruciano il Corano in piazza ma arrestano chi tenta di spegnere il fuoco

18 Ago 2023 18:08 - di Francesca Amendola
Corano

Una donna è stata arrestata in Svezia dopo aver tentato di spegnere le  fiamme quella che si ritiene essere una copia del Corano vicino all’ambasciata iraniana a Stoccolma. Lo ha confermato la polizia locale, dopo che i media hanno diffuso un filmato nel quale si vede la donna che interviene, dopo le fiamme appiccate da un iracheno che si è già reso protagonista di episodi del genere, spruzzando la polvere dell’estintore contro l ‘uomo. La donna è stata arrestata per disturbo dell’ordine pubblico, ha dichiarato la polizia.

La manifestazione e il Corano bruciato

La manifestazione dinanzi all’ambasciata iraniana era stata autorizzata dalla polizia. Tutto ciò aveva provocato l’aumento dello stato di allerta a Stoccolma. Già nei mesi scorsi c’era stata un’analoga manifestazione nella capitale svedese che aveva provocato reazioni indignate da parte di alcuni paesi musulmani e della Turchia e lo sdegno di Papa Francesco che aveva criticato con parole dure il gesto.

Lettera sospetta alla moschea  di Goteborg

Una lettera sospetta è stata recapitata stamane alla moschea di Goteborg: ne usciva della polvere e non c’era indicazione del mittente. Faraj Semmo, responsabile per la Moschea, a conclusione delle preghiere del venerdì ha chiamato la polizia: “Abbiamo aspettato perché stavano per arrivare moltissime persone e non guardare seminare il panico” ha dichiarato alla Tv svedese, Svt. “Si tratta di una minaccia contro la nostra religione e contro la nostra esistenza. Siamo già vittime d’odio” ha aggiunto Faraj Semmo, ricordando che una lettera con minacce e insulti era stata recapitata alla moschea nel 2020. Polizia e Vigili del fuoco hanno accertato che il contenuto della lettera non era pericoloso ma è stata comunque fatta una denuncia contro ignoti per il gesto intimidatorio.

Il paradosso scandinavo

Quanto accaduto a Stoccolma, a prima vista, ha dell’incredibile: la polizia autorizza una manifestazione che ha un carattere provocatorio e arresta chi compie un gesto pacifista. Ancora di più assurdo è che la Svezia debba aumentare i livelli di allerta terroristica a causa di una manifestazione che poteva non essere autorizzata.

Epperò, la contraddizione è anche lo specchio di una genesi giuridica che trae origini dalla tradizione protestante delle democrazie scandinave. La libertà ha un valore gerarchico insopprimibile, anche a costo di scatenare reazioni ( come l’allerta terroristica ai massimi livelli) che ne limitano il reale godimento.

Lo si vide in Norvegia, il 2011, con il criminale neonazista Anders Breivik, che sterminò una serie di persone senza alcun motivo . Per condannare Breivik alla pena massima di 21 anni( dopo avere ucciso 77 persone!) fu cambiato il sistema giuridico e addirittura il criminale fu risarcito perché la sua cella( una vera e propria suite come in tutte le carceri scandinave) era di qualche metro più piccola.

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