La cucina italiana patrimonio dell’umanità: il logo per la candidatura Unesco svelato a Pompei

5 Ago 2023 8:22 - di Agnese Russo
cucina italiana unesco

Il patrimonio enogastronomico come parte del più ampio patrimonio artistico e culturale italiano. È il messaggio che arriva dal logo della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco, presentato ieri nella zona archeologica di Pompei dai ministri della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e dell”Interno, Matteo Piantedosi.

Il logo per la candidatura della cucina italiana all’Unesco

Il logo rappresenta la mano di uno chef tiene una grande padella sul fuoco, dalla quale a forma di filo di fumo escono alcune eccellenze della enogastronomia italiana, – dalla pasta alla pizza, dal vino all’olio – assieme ai volti di personaggi come Dante, Verdi, Leonardo e a monumenti iconici come la Torre di Pisa, il Colosseo, la Valle dei Templi, il ponte di Rialto, la Mole Antonelliana. Il responso dell’Unesco è atteso per il 2025.

Sangiuliano: “A Pompei per dimostrare il valore del sistema Nazione”

“Questa sera – ha detto Sangiuliano – mettiamo un ulteriore mattone in un processo che vuole portare la cucina italiana, che è una eccellenza globale, ad avere il riconoscimento internazionale”. “Lo facciamo da Pompei, perché sono convinto del valore del sistema Nazione”, ha spiegato il ministro, avvertendo anche che “sono finiti i tempi in cui i turisti venivano qui a Pompei e trovavano il cartello ‘chiuso’ e in cui i tombaroli rubavano preziosi reperti: anzi, oggi molti oggetti ci vengono restituiti”. “La nozione di bellezza riferita all’Italia – ha poi proseguito Sangiuliano – non lo è soltanto per il patrimonio culturale, artistico e archeologico che possiamo vantare ma è riferito a tutte le nostre realtà e attività, di cui la filiera enogastronomica è parte rilevante nonché universalmente riconosciuta, anch’essa occasione per il nostro sviluppo socio economico”.

Lollobrigida: “La cucina italiana è storia e cultura. E volano per l’economia”

“La cucina italiana mette insieme storia, cultura, qualità, tradizioni, ed è un volano per far crescere la nostra economia e la nostra nazione. In tal senso, l’azione sinergica di tutto il governo Meloni cerca di utilizzare e valorizzare le potenzialità di ciascun ministero per far crescere ogni elemento della nostra Italia”, ha sottolineato Lollobrigida, spiegando che “va sanato l’errore commesso in passato, al punto che la cucina francese e quella messicana, la coreana e la giapponese, hanno un riconoscimento dall’Unesco che l’Italia ancora non ha: ma siamo convinti che dal 2025 potrà vantare questo titolo, come è giusto che sia, anche per la crescita delle nostre imprese e dell’intero settore agroalimentare”.

Piantedosi: “Puntare sulla cultura per attivare i circuiti di legalità”

“L’Italia – ha proseguito il ministro – non è e non vuole essere una superpotenza militare, non può essere una superpotenza economica ma è senza dubbio la superpotenza della qualità e la cucina ne è un elemento importante, nella sua grande diversità ed eccellenza”. È stato Piantedosi, poi, a sottolineare che “rilanciare gli asset importanti dell’Italia, iniziando dalla cultura, può rappresentare un rafforzamento della nostra economia, anche in termini di prevenzione in relazione alla sicurezza e alla legalità”. “Anche grazie alla cultura e alla enogastronomia si possono attivare circuiti di legalità, per una economia e una società sana e migliore”, ha ricordato il ministro dell’Interno.

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