La nazionale di calcio femminile Usa eliminata: Trump esulta e dà dell’imbroglione a Biden
Donald Trump rispolvera la sua vecchia faida con Megan Rapinoe e la nazionale di calcio femminile- Ed esulta sui social per la l’eliminazione a sorpresa dalla World Cup in corso in Australia. «La scioccante e assolutamente non prevista sconfitta della squadra di calcio femminile con la Svezia simboleggia emblematicamente quello che sta succedendo sotto l’imbroglione Joe Biden a quella che era una volta la nostra grande nazione», ha scritto l’ex presidente su Truth Social, affermando che la nazione «sta andando al diavolo».
Da Trump un attacco frontale alle calciatrici
Non è mancato l’attacco diretto alle giocatrici: «Molte di loro sono apertamente ostili all’America. Nessun Paese si comporta in questo modo, neanche lontanamente. Bel colpo, Megan», ha poi ironizzato Trump. Il riferimento è al fatto che Rapinoe, la 38enne capitana che annunciato il ritiro per la fine dell’anno, ha sbagliato il rigore nel momento cruciale. Rigore che avrebbe potuto salvare la partita e la speranza di vincere per la terza volta consecutiva, la World Cup.
L’affondo: «Woke significa fallimento!»
«Woke significa fallimento!», ha aggiunto Trump. E qui c’è un altro riferimento. Cioè il fatto che Rapinoe è un’icona del mondo Lgbt e nel 2019 si era rifiutata di andare a celebrare la vittoria dei Mondiali alla Casa Bianca con Trump,
Trump: Smith ha ottenuto la giudice dei suoi sogni
«Il folle Jack Smith ha ottenuto la giudice dei suoi sogni, la sua prima scelta, che deve essere ricusata». È quanto Donald Trump aveva precedentemente affermato su Truth Social tornanso ad attaccare la giudice distrettuale Tanya Chutkan, che presiede il processo in cui è accusato di aver tentato di sovvertire i risultati elettorali del 2020 per rimanere al potere, accusandola di essere di parte.
L’accusa al dipartimento di Giustizia
Il processo è un tentativo di «negare i miei diritti sulla base del primo emendamento». L’ex presidente accusa anche il dipartimento di Giustizia e «i suoi molti procuratori imbroglioni di far circolare illegalmente qualsiasi cosa sui media delle fake news». Alla giudice, nominata da Barack Obama e confermata all’unanimità al Senato, è stato assegnato, in modo casuale, il caso di Trump, che invece ha una giudice nominata da lui per l’altro processo federale, quello per le carte segrete, che deve fronteggiare in Florida. Nei mesi scorsi, Chutkan ha emesso sentenze severe a carico di persone condannate per l’assalto al Congresso.