Lagarde spiazzata dalla Meloni: la Bce prepara una lettera all’Italia dopo la tassa alle banche
Lagarde affila le unghie contro il governo Meloni. La Bce è pronta infatti a inviare una lettera al governo italiano in merito alla tassa sugli extraprofitti delle banche. Lo riporta il Corriere della Sera sottolineando che è “questione di giorni, un paio di settimane al massimo” e che il documento firmato dall’istituto guidato da Christine Lagarde dovrebbe contenere “una netta censura sia sul merito del provvedimento, che Francoforte ritiene potenzialmente dannoso per l’economia e il credito, che sul metodo seguito dal governo».
Bce spiazzata dalla mossa del governo italiano
Secondo la Banca centrale europea, la decisione non sarebbe stata comunicata preventivamente alla Banca d’Italia e a Francoforte mentre il Trattato Ue stabilisce che la Bce sia “consultata dalle autorita’ nazionali su ogni progetto di legge” nei campi di sua competenza. Secondo l’istituto presieduto dalla Lagarde, sarebbe «sbagliato intervenire d’autorita’ sui margini di interesse delle banche, perche’ non si considerano i costi, e si indebolisce la loro capacita’ di resistere ad eventuali choc».
La lettera della Lagarde alla Meloni alla vigilia della nomina del presidente della Bei
Eppure proprio l’approccio della Bce alla crisi europea, con il continuo aumento dei tassi di interesse, ha impedito agli imprenditori di investire e alle famiglie di far fronte ai mutui. Come ha spiegato anche la Meloni o dopo l’adozione della tassa sugli extraprofitti delle banche, erano stata proprio le misure della Lagarde a costringere il governo italiano a prendere delle contromisure.
Non sfugge nemmeno che la lettera della Bce arrivi in concomitanza con la nomina del nuovo presidente della Banca europea per gli investimenti. In prima fila per dirigere la Bei c’è l’ex ministro delle Finanze italiano Daniele Franco. La corsa per l’apice del braccio finanziario Ue con sede a Lussemburgo prenderà ufficialmente il via il 18 agosto, allo scoccare del termine per le candidature dei governi nazionali. E le rivali per eccellenza dell’ex titolare di via XX settembre sono due pesi massimi in quota rosa: la vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, e la vicepremier spagnola Nadia Calvino.