Lo sfregio del “Fatto”: Travaglio ora usa la piccola Ginevra per attaccare Meloni e famiglia
Il Fatto Quotidiano passa con le scarpe chiodate anche sulla piccola Ginevra, la figlia del premier Giorgia Meloni. Il quotidiano di Travaglio ha deciso di perseverare nello squallore. La critica non dovrebbe coinvolgere una bambina per nusi politici. Invece, mettere in mezzo la piccola per veicolare una presa di posizione contro le scelte del premier è uno sfregio che solo il Fatto poteva concepire. Pur di attaccare il presidente del Consiglio – e ora anche sua sorella Arianna- non esita a calpestare le persone. In prima pagina dell’edizione del 29 agosto- Marco Travaglio ha pubblicato un disegno di Natangelo con il titolo “Finite le vacanze in casa Meloni”. Quindi nella illustrazione si vede una premier in miniatura che rappresenta la piccola Ginevra. Sta nel suo letto, con la mamma Giorgia che urla: “Ginevra! Fuori dal letto e basta capricci”. “No, mamma”, ribatte puntigliosamente la bimba. “E invece tu ora ti alzi, ti vesti, prendi il tuo zainetto e vai a dirigere il partito come tua mamma, tuo zio, tua zia, tuo”, prosegue la presidente del Consiglio. “No no e no! Io voglia andare a scuola!”, risponde Ginevra. E la mamma la riprende: “Ginevra!”.
Dal Fatto fango anche contro la figlia della Meloni, Ginevra
Possibile che la fantasia di Natangelo abbia subìto un sincope? Con tutti gli spunti politici, con lo spettacolo patetico che offrono le opposizioni, possibile che spiare dal buco della serratura la famiglia Meloni e affini sia l’unico oggetto del discredito di cui è capace la matita del Fatto? Un’ossessione, per di più anche anche ripetitiva. Perché la questione è tutta qui. Da giorni ” a media unificati” si cannoneggia contro la riorganizzazione di FdI e l’assegnazione alla sorella del premier del ruolo che ha sempre ricoperto in silenzio e senza nulla chiedere. Qualcosa di malvagio però deve essersi scatenato, se il tormentone prosegue coinvolgendo nel livore anche la piccola Ginevra. E’ troppo.
Livore senza limiti del Fatto: Meloni, Arianna, Lollobrigida e ora Ginevra nel mirino
Arianna Meloni è da poco ufficialmente responsabile Adesioni e segreteria politica del partito. Un ruolo ora riconosciutole dopo che lo ha svolto brillantemente fino a questo momento. Lo stupore unito ai rigurgiti di bile sono quanto mai scandalosi. Anche in tv, lunedì sera, c’era un argomento fondamentale di cui parlare: la manovra economica e il primo cdm dopo la pausa estiva. Ebbene, cosa scelgono Telese e Aprile nel loro programma “In Onda” su La7? Arianna Meloni, naturalmente. Con Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d’Italia a battersi per dimostrare l’ovvio. “Meraviglia tutta questa attenzione. Arianna è impegnata in politica da quando aveva 17 anni. Quindi non è un caso di nepotismo perché non si tratta di un un ruolo pubblico”. A parti invertite, “a sinistra è civiltà democratica, a destra è nepotismo”, ha affermato il direttore a proposito del caso dei fratelli Miliband, entrambi ministri dello stesso governo. Eppure, l’argomento suscita gli istinti più bellicosi, fino a toccare una bambina.
Il precedente
Che il Fatto abbia preso di mira anche la piccola Ginevra per irridere la premier lo dismostra un altro episodio . Risale al primo di questo mese di agosto. Stavolta Natangelo non c’entra. In prima pagina c’era un fotomontaggio che sfruttava uno scatto della premier Meloni con Ginevra. Di ritorno dagli Stati Uniti. Dovendo dimostrare la tesi bislacca che Italia Viva “inciuciava” con FdI, si è tolto il visino della bimba accanto alla mamma e si è inserito il faccione bdioo Renzi. Anche in questo caso notammo la caduta di stile, l’ insensibilità di utilizzare uno scatto familiare per dimostrare unba tesi- iinfondata- politica. Due prove fanno un indizio.