Lo Stato Maggiore dell’Esercito rimuove il generale Vannacci. La replica: “Mi appello alla libertà di espressione”
Il generale Roberto Vannacci, al centro di polemiche per quanto scritto nel libro “Il mondo al contrario”, è stato sollevato dal comando e rimosso da capo dell’istituto geografico militare di Firenze. E’ quanto stabilito dallo Stato Maggiore dell’Esercito. In base a quanto si apprende Vannacci è stato messo a disposizione del comando delle forze operative terresti rimanendo nella sede del capoluogo toscano.
Le accuse agli omosessuali e la presa di posizione di Crosetto
Il 17 agosto la stampa aveva riportato alcune frasi contenute nel libro di Vannacci. “Gli omosessuali non sono normali e devono farsene una ragione” le parole incriminate, in un testo nel quale il militare si paragona addirittura a Giulio Cesare e afferma di essere “speciale”. Subito il ministro della difesa, Guido Crosetto, aveva preso le distanze da Vannacci definendo le sue parole “farneticazioni” e sollecitando un “provvedimento disciplinare”. Anche l’Esercito si era dissociato dalle frasi del generale.
Vannacci: “Costituzione riconosce libertà di parola”
“Quando scrivevo questo libro sapevo che avrebbe dato da discutere ma sicuramente non mi aspettavo questo polverone. Non replicherò a decisioni che arrivano da una catena gerarchica. Lo farò nelle sedi opportune” ha detto il generale Vannacci, dichiarando che ” la Costituzione riconosce libertà di parola”. Il graduato ha ribadito che le frasi contestate sono estrapolazioni, mentre non si è scusato con la pallavolista Paola Egonu, l’atleta di colore della nazionale, sulla quale aveva detto che ” i suoi tratti non rappresentano l’italianità”.
Il ministro: “Esercito ha le sue regole ma nessuna esecuzione sommaria”
“Da un lato chiedono ‘punizioni esemplari’, dall’altro mi insultano perché sarebbe stato punito. Non è stato punito e non avrà punizioni esemplari sommarie perché, come ho scritto, ci sarà un regolare ‘esame disciplinare’. La Difesa ha le sue regole e Vannacci le conosce bene”. Lo scrive su X il ministro Guido Crosetto, che in un tweet precedente, sul caso relativo al libro autoprodotto dal generale Roberto Vannacci, sottolineava: “Girano voci incontrollate che parlano della destituzione (nel senso di allontanamento dalle forze armate) per il Generale Vannacci. Ribadisco ciò che ho detto chiaramente: non esistono processi sommari fatti su social o media ma solo leggi e codice dell’ordinamento militare”
De Paolis: “Serve responsabilità da istituzioni”
“In tutti i casi in cui a parlare sia un rappresentante, in servizio, delle istituzioni pubbliche non ci si può nascondere dietro la libertà d’espressione, che pure è naturalmente tutelata dalla Costituzione. Se a parlare è una persona qualsiasi, un anonimo e sconosciuto Mario Rossi, si è di certo liberi di scrivere quello che si vuole, ma se sei un rappresentante delle istituzioni, come un generale dell’Esercito, per di più in servizio, quello che viene detto ha un altro impatto, perché – e ciò vale soprattutto per i militari che vivono in un ambiente gerarchico dove la voce del comandante ha, all’interno, un peso diverso da quella di un privato cittadino – gli effetti e le ricadute sono assai diverse”. Lo ha detto Marco de Paolis, procuratore generale presso la corte militare di appello di Roma.
Il libro in testa alle classifiche
Come era ampiamente prevedibile, il libro ” Il mondo al contrario” è balzato in testa a tutte le classifiche. Su Amazon risulta da ieri il testo più ricercato. E’ assai probabile che venga più volte ristampato per la gioia del militare che potrà consolarsi con i diritti d’autore.