L’ultima demenziale campagna della sinistra: “La mafia nigeriana non esiste, è un’invenzione della Meloni”
Tenetevi forte: arrivano i negazionisti della “mafia nigeriana”. A dare la stura è stato un poderoso “studio” di Lorenzo D’Agostino, giornalista freelance specializzato nella “narrazione” petalosa sui migranti, già collaboratore di Internazionale e Liberation. Penna fieramente schierata a sinistra, convinta che quella sui clan criminali africani sia una narrazione neofascista. Magistrati di mezza Europa e polizie internazionali si sono inventati tutto.
I negazionisti rossi della mafia nigeriana: fioccano i tweet sui social
Il suo lavoro di “demolizione” sulle inchieste che riguardano la mafia nigeriana partono da un presupposto che ha poco a che fare con la sostanza e molto con la definizione tecnico-giuridica. «Prima di raccontare la storia più assurda su cui abbia mai lavorato – scrive D’Agostino – una premessa: quando dico che la mafia nigeriana è un’invenzione di polizia e procure, dico “soltanto” che non esistono, in Italia, associazioni nigeriane di tipo mafioso come definite dall’articolo 416 bis del codice penale».
Sentite anche voi il suono delle unghie scivolare sullo specchio? L’argomento potrebbe forse appassionare gli avvocati, gli azzeccarbugli da tastiera, invece scatena il riflesso pavloviano delle penne rosse. Luca Bottura su tutti: «Grazie a Lorenzo D’Agostino che spiega una cosa semplice sulla Mafia Nigeriana: non esiste». Diventa così uno dei tweet più esilaranti del “battutista spocchiosetto schierato contro tutti i fascismi”, come si definisce Bottura nella sua bio su Twitter.
Non hanno letto le frasi della ministra tedesca sui clan criminali stranieri
D’Agostino, del resto, aveva già attaccato la Meloni nei giorni scorsi ripescando il libro scritto con Alessandro Meluzzi e dedicato appunto alla sanguinaria organizzazione criminale. Pur di attaccare la premier si arriva quindi a scendere al livello “terrapiattisti”. I negazionisti dimenticano di punto in bianco le dichiarazioni di magistrati non certo vicini alla Meloni come Cafiero de Raho: «La mafia nigeriana, è dedita al traffico di stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione». O magistrati impegnati quotidianamente contro la criminalità organizzata come Nicola Gratteri che hanno evidenziato più volte la “potenza militare” della mafia nigeriana. Altri ricordano a Bottura che una tesi del genere andrebbe a sbugiardare anche Roberto Saviano, che alla mafia nigeriana ha dedicato servizi e reportage. Poco importa, pur di attaccare il governo “fascista” va bene tutto.
Uno studio che arriva due settimane dopo una proposta choc finita sui giornali di mezza Europa da parte di un autoervole ministro. “Espellere dal Paese chi è parte di un clan criminale straniero, anche se non c’è ancora una condanna penale”. Non lo ha chiesto il nostro Piantedosi, ma la ministra socialdemocratica (stesso gruppo del Pd in parlamento europeo) tedesca dell’Interno, Nancy Faeser. Una norma contro i clan usando un modello adottato finora solo contro i terroristi. Perché la mafia nigeriana fa paura anche in Germania. Evidentemente a Berlino non hanno letto gli studi di D’Agostino e i tweet di Bottura.