Niger, dal governo un volo speciale per gli italiani. Tajani: “Impegnati per la mediazione”
Gli italiani che vogliono rimpatriare dal Niger potranno farlo su un volo speciale messo a disposizione dal governo: a darne notizia è stato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, chiarendo che comunque l’ambasciata resta aperta, anche per partecipare al lavoro di mediazione nel Paese sconvolto dal colpo di Stato.
Tajani annuncia un volo speciale per gli italiani in Niger
“Il governo italiano ha deciso di offrire ai nostri concittadini presenti a Niamey la possibilità di lasciare la città con un volo speciale per l’Italia. L’Ambasciata a Niamey resterà aperta e operativa, anche per contribuire agli sforzi di mediazione in corso”, ha scritto su Twitter Tajani, che nelle scorse ore aveva chiarito che in Niger sono attualmente presenti poco meno di cento civili e “non corrono alcun pericolo”. Tutti sono seguiti dalla Farnesina, così come lo sono un pilota e un manutentore aeronautico di un’azienda rimasti bloccati in un albergo di Niamey, la capitale. Oltre ai civili, in Niger ci sono circa 350 militari italiani, per lo più impegnati in una missione di formazione dell’esercito locale. Anche loro sono al sicuro, all’interno della base Aerienne 101.
L’Ue non ritira i funzionari, ma chi vuole può rientrare
L’Ue, poi, ha dato facoltà di scelta ai propri funzionari. “Seguiamo la situazione minuto per minuto” e “prendiamo la questione della sicurezza del nostro personale molto seriamente”, ha fatto sapere la portavoce della Commissione Europea per gli Affari Esteri Nabila Massrali, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, spiegando che “l’Ue ha deciso di dare al suo personale l’opzione di lasciare” il Paese “su base volontaria, ma in questa fase non prendiamo alcuna decisione di evacuare formalmente il nostro personale. La presenza dell’Ue nel Paese – ha aggiunto – rimarrà, in questa fase”.
Parigi ordina il rimpatrio dei 600 civili
La Francia ha invece annunciato l’ordine di evacuazione dei propri cittadini, che inizierà “oggi” sebbene stia ancora lavorando con le autorità nigeriane in relazione al fatto che allo stato attuale lo spazio aereo del Paese risulta ancora chiuso. Si tratta di circa 600 persone. I militari francesi presenti nel Paese sono invece circa 1500. “Di fronte al deterioramento della situazione della sicurezza in Niger, e approfittando della relativa calma a Niamey, si sta preparando un’operazione di evacuazione per via aerea da Niamey”, si legge in un messaggio diffuso dall’ambasciata. Il ministero degli Esteri di Parigi ha inoltre dato la disponibilità a evacuare “anche i cittadini europei che desiderano lasciare il Paese”.
L’Onu: “Il golpe complica lo scenario della sicurezza già in peggioramento”
La portavoce della Commissione per gli affari esteri, Nabila Massrali, ha fatto sapere che sia il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel che l’Alto Rappresentante Josep Borrell hanno avuto modo di parlare “più volte” con il presidente destituito Mohamed Bazoum, il quale “è in buona salute per il momento”. Dall’Onu è stato il rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per l’Africa Occidentale e il Sahel, Leonardo Santos Simao, a sottolineare che il golpe in Niger “ha ulteriormente complicato uno scenario della sicurezza che stava già peggiorando”. Dal canto suo, il portavoce di Antonio Guterres, Farhan Haq, ha assicurato che Simao continua a parlare con tutte le parti perché sia ripristinato “l’ordine costituzionale e consolidate le conquiste democratiche”.
L’avvertimento di Mali e Burkina Faso: “Non accetteremo interventi militari”
Intanto Mali e Burkina Faso hanno avvertito che considererebbero come una dichiarazione di guerra contro di loro un intervento militare in Niger. In un comunicato congiunto dei portavoce dei due governi, Abdoulaye Maiga e Jean Emmanuel Ouédraogo rivolto ai leader della Comunità economica dei Paesi dell’Africa occidentale (Ecowas), hanno anche avvertito che qualora si arrivasse a questo punto, si ritirerebbero dall’Ecowas e adotterebbero misure di “autodifesa in appoggio alle Forze armate e al popolo del Niger”.
Kiev: “Due governi filo-russi, la mano di Mosca ormai è chiara”
“Ora è assolutamente chiaro che la Russia sia dietro il cosiddetto ‘golpe militare’ in Niger. È una tattica russa standard: distogliere l’attenzione, cogliere l’attimo ed espandere il conflitto”, ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, facendo riferimento proprio alla presa di posizione dei due governi africani. “Il sostegno espresso ai ribelli dai rappresentanti dei filo-russi Mali e Burkina Faso, dove la Wagner svolge un ruolo attivo – ha sottolineato Podolyak – non fa che aumentare la convinzione che la Russia segua uno scenario globale per provocare instabilità e minare l’ordine di sicurezza globale. È il momento di trarre le giuste conclusioni: solo la rimozione del clan di Putin e la rinascita politica della Russia – ha concluso – possono garantire al mondo l’inviolabilità delle regole e la stabilità”.