Pd faccia di bronzo: quando i dem definivano “pagliacciata” il reddito di cittadinanza (video)
Che pena. La faccia di bronzo del Pd sul reddito di cittadinanza è senza ritegno. Rinnega se stesso. Nel 2019 il partito allora guidato da Zingaretti era contrario, contrarissimo. Ed ora ci vergogniamo per la Schelin e tutti i dem che stanno dicendo esattamente il contrario per fomentare la protesta sociale contro il governo Meloni. Ha dell’incredibile la segretaria che lancia fuoco e fiamme contro “il livello di cinismo” dell’esecutivo. Memoria corta, faccia tosta? Di più. E’ grottesco che nel Pd cavalchino la stessa protesta del M5S, che almeno ha la responsabilità di aver realizzato (malamente) il Rdc. Il motivo di tale sconfessione di se stessi è semplice. All’epoca la Meloni non era al governo, ora sì. E ogni arma (spuntata) val bene una figuraccia. Basta fare una ricerca su internet per rinfrescare la memoria agli immemori, che trattano gli elettori da sudditi, presupponendo che non abbiano memoria.
Reddito di cittadinanza? “Una pagiacciata”, così parlò Zingaretti
Nicola Zingaretti nel novembre 2018 definiva il reddito di cittadinanza “una pagliacciata”. Poco dopo, in piena campagna elettorale per diventare il nuovo leader del Nazareno dichiarava -febbraio 2019- : «Bisogna investire per creare lavoro vero, altrimenti il reddito di cittadinanza diventa reddito di sudditanza». Questo perché «fare il reddito di cittadinanza senza investire sul lavoro è una vergogna che pagheremo tutti». Dopodiché, anche per lui la piroetta è d’obbligo. Arriviamo al 27 maggio del 2022 e si rimangia tutto: «Eliminare il reddito di cittadinanza? Questo accanimento contro la povera gente non mi sorprende ma mi colpisce. Il reddito di cittadinanza è uno strumento per aiutare le persone povere, non è uno strumento di politiche attive del lavoro». Signori, quale credibilità può dare un partito in grado di dire tutto e il suo contrario? Il Rdc è una pagliacciata o un dovere morale? Non lo sanno neanche loro. Ricordiamo che Zingaretti è stato da poco gratificato dalla Schlein come presidente della Fondazione Pd, dando un calcio a Cuperlo. Vale la pena riascoltare cosa diceva l’ex governatore del Lazio.
Reddito di cittadinanza, Boccia diceva: “Aumentarà il lavoro nero”
Anche Francesco Boccia nel novembre 2018 al Sole 24Ore – ricostruisce Francesco Specchia su Libero – definiva il reddito così: «Una grande sciocchezza: aumenterà solo il lavoro nero. In Campania ho incontrato cittadini che stanno per divorziare al fine di avere diritto all’assegno. Il tema vero è come creare nuovo lavoro e come aiutare chi lo ha perso a ritrovarlo». Ora è uno dei più accaniti nello sventolare lo slogan “Governo contro i poveri”. Un altro detrattore della misura grillina era Antonio Misiani, oggi responsabile economico della segreteria Dem: «Il reddito di cittadinanza penalizza le famiglie con disabili e anche quelle numerose, dove è maggiore il tasso di povertà». Insomma, “il Pd era il più strenuo oppositore del Rdc”, come stigmatizza il capogruppo di FdI Tommaso Foti. Memoria corta e figuraccia. La Schlein fa finta di nulla, sempre più mbarazzante ogni giorno che passa.
Landini il peggiore: “Il rdc è un ibrido. la povertà di combatte con il lavoro”
Ma c’è di peggio: Maurizio Landini. Il segretario della Cgil allora mobilitava la piazza per contestare le politiche economiche del governo Conte 1. «Il reddito di cittadinanza è un ibrido che mescola la lotta alla povertà con le politiche per il lavoro. Il rischio è che non affrontino bene né l’una né l’altra, perché la povertà si combatte dando lavoro». Lo diceva urlando ieri come oggi. Solo che oggi urla per il motivo opposto. E ieri come oggi sobilla la piazza, indicendo scioperi e manifestazioni per settembre. All’epoca Landini sbertucciava pure i navigator, tanto da attirarsi le ire di Grillo. Che sul Blog delle Stelle l’accusò: «Certi sindacalisti non sanno nemmeno come si vive in difficoltà. E poi diciamolo: per troppi anni i sindacati hanno avuto un potere infinito». Giravolte vergognose.