Salario minimo, FdI: “Il metodo Meloni è innovativo. La sinistra ha un approccio rudimentale”

12 Ago 2023 17:46 - di Adriana De Conto
Salario minimo FdI

La mossa del premier Meloni di rilanciare un progetto più ampio e ambizioso in tema di lavoro povero ha spiazzato le opposizioni. Prova ne sono le parole in libertà di Giuseppe Conte e di Eddy Schlein. “Il premier tira la palla in tribuna”,ripetono come un disco rotto circa il coinvolgimento del Cnel. Che nell’intenzione del governo si dovrà occupare di avviare a soluzione non solo il problema del lavoro sotto pagato;ma anche quelli dei contratti pirata, del lavoro nero, della bassa produttività; dei ritardi nel rinnovo dei contratti collettivi e dell’alto prelievo fiscale e contributivo sulle buste paga.

Salario minimo, Malan: “Solo ora Conte raccoglie le firme…”

Fratelli d’Italia e il governo replicano al leader del M5S facendo sentire la loro voce forte e chiara: ”Al contrario del presidente Meloni, Conte la mette sui piano ideologico. Con l’intento di farci su una campagna elettorale. E guarda caso che ora annuncia la raccolta delle firme… Peccato che non ci abbia pensato nei 4 anni e mezzo in cui era al governo il suo partito, i Cinque stelle, e nei due anni in cui lui stesso era premier…”. Il capogruppo al Senato di Fdi, Lucio Malan parla con l’Adnkronos all’indomani del vertice con le opposizioni. E respinge al mittente – al presidente M5S, Giuseppe Conte- l’accusa che il premier Giorgia Meloni voglia prender tempo, ”buttando la palla in tribuna con la proposta di coinvolgere il Cnel. E rivedersi tra 6o giorni”. Solo chi non vuol vedere può negare l’impegno a tutto tondo del governo sul lavoro povero. Proprio perché al premier Meloni sta a cuore il tema, Malan si rivolge a tutte le opposizioni invitandole a collaborare: ”Per il bene del Paese servirebbe da parte dell’opposizione un atteggiamento costruttivo su un tema così delicato”.

Salario minimo, Foti alle opposizioni: “Servirebbe un atteggiamento costruttivo”

Il capo gruppo alla Camera Tommaso Foti si rivolge invece alla segretaria del Pd: “Mi fa piacere che Schlein sia scesa da Marte. E abbia iniziato a guardare le cose che il suo partito al governo per 15 anni avrebbe potuto approfondire senza necessità di fare appello alla propaganda. Hanno poche idee e confuse. L’unica – prosegue Foti- è che raccoglieranno firme sotto l’ombrellone per una misura che, comunque, non vedrà la luce neanche l’estate prossima. Al posto di salario minimo sarebbe più corretto parlare di equo compenso”. “L’impegno, anche da parte del governo, deve essere quello di favorire il rinnovo dei contratti scaduti, come quello della sanità; il potenziamento della contrattazione di secondo livello; la detassazione di straordinari e tredicesime. E poi- tema che rimane sullo sfondo e Schlein non affronta perché non è comodo per il suo dante causa Landini- affrontare il tema di partecipazione dei lavoratori agli utili. Che è previsto dalla costituzione ed è un grande inattuato. L’impegno di Fratelli d’Italia su questo fronte c’è”, dice il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera al TgCom24.

Rampelli: “Approccio rudimentale da parte della sinistra”

Peccato che le opposizioni non abbiano capito nulla. “Ci sono aspetti inediti nell’incontro tra il presidente Meloni è l’opposizione- evidenzia il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli-. Spiace che alcuni partiti che sono stati variamente alla guida dell’Italia non abbiano compreso la portata innovativa e lo spirito costruttivo di questo metodo. La convocazione dell’opposizione da parte di un capo di Governo su temi di politica economica (era accaduto in passato solo per emergenza terrorismo) non può essere sottovalutata. Né gestita con approccio rudimentale da parte della sinistra”. È giustamente severo Rampelli sull’atteggiamento dell’opposizione .

“Cnel scelta opportuna”

“La scelta di affidare al Cnel la formulazione di una bozza di proposta di legge quadro – spiega Rampelli- valorizza un organo di rilevanza costituzionale. Che si occupa statutariamente di questo: strappando la futura normativa alle strumentalizzazioni politiche, agli estremismi ideologici. E infine – ma non per ultimo – si dà mandato a un organo terzo altamente specializzato. Evitando che ‘manine’ invisibili lavorino per il re di Prussia. Non ci possiamo permettere passi falsi. Perché sul reddito minimo né il governo con il suo Presidente Meloni, né la maggioranza hanno intenzione di scherzare. Noi ci stiamo mettendo la faccia e intendiamo fare sul serio. Ci auguriamo che la sinistra non voglia fare finta, fermandosi ai titoli”.

 

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