Salario minimo, Meloni style: “Confronto serio”. Ma Conte straparla di bluff, palle e firme… (video)

12 Ago 2023 12:19 - di Lucio Meo

“Sono soddisfatta del confronto, è stato rispettoso e costruttivo. Primo perché c’è una base comune dalla quale partire: tutti condividiamo la finalità di tutelare i lavoratori e chiudere una lunghissima era di salari bassi che oggi sono ‘sforbiciati’ dall’inflazione”. Lo stile-Meloni, nel day after del vertice di Palazzo Chigi sul salario minimo, è soft, misurato, propositivo, a differenza delle opposizioni che già ieri sera, in tv, parlavano di “bluff” e “palle in tribuna”, con Conte che annuncia raccolte di firme e petizioni popolari. Il premier, invece, sembra credere al confronto e detta un’agenda di stretto giro, due mesi al massimo per una bozza bipartisan sul lavoro.

Salario minimo, gli obiettivi della Meloni

“Sulla strada da seguire per centrare l’obiettivo ci sono delle divergenze. Da parte mia ho ribadito che la strada maestra per alzare i redditi è quella di una Nazione che torna a crescere. Da troppi anni l’Italia non cresce in maniera continua e robusta, questo purtroppo si traduce anche in salari che continuano a restare bassi mentre il costo della vita sale. Dobbiamo spezzare questo vicolo cieco della non-crescita. Noi abbiamo iniziato, i dati sono positivi: disoccupazione al minimo, record di occupati e record storico di contratti stabili a tempo indeterminato”.

La proposta di far mediare il Cnel di Brunetta

“Ho proposto alle opposizioni -spiega il leader di via della Scrofa al Corriere – di avviare un serio confronto nella sede preposta a farlo per costituzione e cioè il Cnel. Un confronto celere, da concludersi in 60 giorni con una proposta concreta sul tema del ‘lavoro povero’, non solo sul salario minimo. Con questo metodo e una tabella di marcia certa, possiamo arrivare prima della legge di bilancio a una proposta di legge condivisa con le parti sociali, un testo efficace, basato su dati reali, che possa veramente rispondere a chi cerca un lavoro e a chi ce l’ha ma non è sufficiente per una vita dignitosa”. I dubbi sul salario minimo, a destra, ovviamente restano. “Molte forze sindacali e tanti esperti di lavoro nutrono delle perplessità. Il timore è che il salario minimo possa diventare un parametro sostitutivo e non aggiuntivo per i lavoratori, andando così, per paradosso a peggiorare la condizione di molti lavoratori. Sono dubbi che condivido, ma ripeto: non ho preclusioni ideologiche, la mia è solo la doverosa preoccupazione di non intervenire su una materia così delicata senza la certezza di aver vagliato tutti i pro e contro”.

Conte in tv getta la palla in tribuna…

Peccato che ieri sera, a “In Onda”, su La 7, l’ex premier Giuseppe Conte abbia accusato il governo di voler gettare la palla in tribuna, negli stessi minuti in cui esponenti del suo partito parlavano di “bluff del governo”, lanciando allo stesso tempo la proposta di una raccolta di firme popolari, una petizione di supporto alla proposta politica delle opposizioni, così, giusto per fare un po’ di campagna elettorale nel corso di un confronto istituzionale. Il Conte-style, come si vede nel video, non è soft come quello della Meloni, almeno in tv…

 

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