Sara Manfuso dalla parte di Giambruno: “Lo criticano gli stessi che si occupavano dei suoi capelli”
Onore al merito di Sara Manfuso, una influencer e opinionista che ha il coraggio di sparigliare. Di sgretolare l’unanimismo che sta imperando sulle parole del conduttore Andrea Giambruno in merito allo stupro di gruppo di Palermo. Nel corso di Agorà Estate è intervenuta difendendo il conduttore di Rete 4 e smontando la montatura mediatica in atto contro di lui. La Manfuso premette che lei era ospite nella trasmissione in cui il conduttore ha replicato alle accuse mossegli: “Parole estremamente sensate”, conferma l’opinionista. Che non è una qualsiasi, la materia – la violenza alle donne- la conosce bene. Dunque, la sua testimonianza conferma che Giambruno non ha nulla di cui chiedere scusa, come gli intimano le Erinni delle opposizioni. Lei da anni si occupa a tempo pieno della violenza contro le donne, facendo parte di diverse associazioni e avendole purtroppo subite in prima persona, come accenna ad Agorà. Il compagno della premier è stato strumentalizzato, scandisce. E spiega.
Sara Manfuso: “Io ero ospite di Giambruno. Il suo discorso strutturato e inquivocabile”
“Frequento la trasmissione di Andrea con orgoglio – afferma Manfuso-. Le sue parole facevano parte di un discorso molto ben strutturato e inequivocabile. E devo prendere atto che le persone che lo hanno criticato sono le stesse che lo mettevano in ridicolo parlando dei suoi capelli, non molto tempo fa”. Sì, a tal proposito ricordiamo una paginata intera sul Fatto di Selvaggia Lucarelli. Dunque, invita chi critica strumentalmente ad occuparsi di cose serie: delle tante Caivano dove c’è bisogno di raccogliere tutte le forze per contrastare l’orrore e l’illegalità: dallo Stato, dall’assistenza sociale, alla prevenzione culturale, alla scuola. Ex schermitrice, ora influencer e moglie dell’ex parlamentare Andrea Romano, irride, dunque, la pretestuosità di certe polemiche. Non era un gesto scontato da parte di una giornalista “non allineata”.
Giambruno: “Chiedono la mia sospensione per avere detto di non ubriacarsi e drogarsi…”
Le polemiche nonostante tutto proseguono. A tacitale, intervistato dal Corriere della Sera, è lo stesso Giambruno: “Io non ho mai detto ‘la ragazza se l’è cercata’ o che, se eviti di ubriacarti, ‘non ti stuprano’: questi virgolettati sono usciti su un giornale e poi dappertutto, ma sono diffamazione pura“. “Mi sono permesso di dire ai giovani, a ragazzi e ragazze senza distinzioni di genere, di non uscire apposta per ubriacarsi e drogarsi. Mi sono raccomandato di fare attenzione perché, purtroppo, il malintenzionato lo trovi. Non ho detto che gli uomini sono legittimati a stuprare le donne ubriache. Invece, certi politici vanno dietro a un titolo falso; chiedono la mia sospensione, ma per cosa? Per aver detto ai ragazzi non vi drogate?”, spiega il giornalista di Retequattro sottolineando: “Strumentalizzano gli stessi politici che mi fanno chiamare per pietire un invito”. “Se avessi detto qualcosa di sbagliato, avrei chiesto scusa – specifica il conduttore- . Ma non è così e non esisterà mai un giorno in cui sarà un politico o un collega a dirmi cosa devo dire. Anche Meloni non si è mai permessa».