Sinistra innamorata dell’Albania per fare dispetto a Santanchè. Meloni li frega tutti e ci va ospite di Rama

17 Ago 2023 9:17 - di Annalisa Terranova
Meloni Albania

L’Albania contro il Twiga di Briatore e Santanchè. Chi vince? Ma le spiagge albanesi, ovvio. Magari, personalmente, non conosci nessuno che si sia fatto la sua bella vacanza economica in Albania però da giorni leggi che l’Albania è una meraviglia, per lo spirito e per il portafogli. Vuoi mettere con l’Italia? Vuoi mettere col caro-ombrelloni nostrano? Vuoi mettere con quei cialtroni dei ristoratori che triplicano i prezzi? Vuoi mettere con le spiagge a pagamento mentre lì è tutto gratis?

Il turismo in Albania in crescita dal 2019

Ora, cosa si cela dietro tutto questo trasporto mistico verso l’Albania? Ovviamente emerge lo spirito anti-italiano della sinistra, già ampiamente collaudato nelle analisi di politica estera dove la linea è spellarsi le mani per applaudire chi critica il governo di Roma. Figurarsi poi se i dati dicono che aumentano i turisti italiani in Albania (un trend che a ben guardare comincia nel 2019 e si consolida nel 2022) e subito si fa due più due: qua c’è la Santanchè, i ricchi non piangono, i poveri guardano ai lidi albanesi. E certo, non è che sotto l’ombrellone la politica va in vacanza. Tutt’altro.

I post anti-italiani di Mario Tozzi

Così arriva il tuttologo Mario Tozzi a decantare le virtù delle spiagge greche, economiche, con la doccia calda, il mare cristallino, i lettini fantastici. Insomma ci manca solo il bibitaro che ti intona Bella ciao per l’intera giornata e sarebbe il top del top. “Non viene il sano desiderio di mandare a quel paese qualcuno dei nostri bravi balneari?“, chiosa il buon Tozzi. Ma sicuro: boicottare l’Italia è del resto una specialità della sinistra nostrana, erede del resto dei leader che incassavano rubli da Mosca e lavoravano per l’internazionale comunista.

Il ministro tedesco: in Italia fa troppo caldo

Un altro esempio: se un ministro tedesco dice che non bisogna venire in vacanza in Italia perché fa caldo e un giornalista fa una battuta contro questo ministro la sinistra con chi se la prende? Col giornalista, perché è il compagno della premier “fascista”. Sono fatti così, non c’è nulla da fare. In fondo, ricordano sempre la triste immagine malapartiana delle signorine che si offrivano agli americani liberatori. La genuflessione allo straniero, che sia il vincitore o che sia l’immigrato, fa parte del loro dna ideologico. Anche la scelta della spiaggia, dunque, diventa un atto politico, un po’ come il funerale dove l’orazione civile prende il posto dell’omelia (senza che il prete batta un colpo…).

La Stampa e le acque smeraldine delle coste albanesi

Volete ulteriore prova? Basta leggere il pezzo che La Stampa dedica oggi alla visita di Giorgia Meloni al premier albanese Rama. La premier in effetti li ha fregati tutti: nel bel mezzo delle celebrazioni delle spiagge albanesi versus quelle italiane lei che fa? Va in Albania.  Muovendosi con un “lussuoso motoscafo”, commenta la Stampa di Massimo Giannini, sempre sul pezzo. C’erano pure i gorilla schierati – avverte il quotidiano – per impedire ai curiosi di avvicinare Meloni e i suoi familiari (compresa la sorella Arianna e il marito Francesco Lollobrigida).  Vacilla un po’ dunque il nuovo racconto sull’Albania meta povera e incontaminata per tenersi lontani dall’Italia su cui incombe la nube nera del sovranismo: se ci va la premier per quattro giorni e il presidente Rama non nasconde la sua ammirazione per Meloni qualcosa, in questa tesi, non funziona a dovere. Ma i solerti giornalisti di Giannini infiocchettano comunque le annotazioni sulle acque “smeraldine” del Paese delle Aquile.

Il popolo di Coccia di morto

“Questa  – scrive La Stampa- è indubbiamente l’estate albanese, con un boom da 6,5 milioni di vacanzieri, di cui mezzo milione solo dall’Italia. Era stato lo stesso Rama a festeggiare il record, sdrammatizzando su Facebook con un post ironico e autoironico, in cui paragonava in un fotomontaggio l’orda di italiani che scendono dalle navi ai disperati albanesi sbarcati nel ’91 sulle nostre coste dalla celeberrima «Vlora». Prima di Meloni, anche la cantante albanese Dua Lipa ha scelto Dhermi per il relax estivo”. Nella stessa pagina, di taglio, Flavia Perina,  ci spiega che esiste anche a Ferragosto una divisione tra chi va a Coccia di morto e chi va in barca a Porto Cervo. E tutto questo, ovvio, non è che esiste da sempre (da decenni?). Macchè: esiste da quando c’è la destra al governo e Santanchè ha cercato di correre ai ripari dicendo che sta lavorando per far fare le vacanze anche ai poveri. Ma mica li ha gabbati, quelli di Coccia di morto. Tutti pronti, alle europee, a premiare santa Elly…

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