Stop alle società “apri e chiudi”, le norme del governo Meloni funzionano: stanati i truffatori
L’azione del governo è incisiva, le nuove norme hanno permesso di dare una stangata alle truffe delle “società apri e chiudi”. Gli strumenti di controllo messi a disposizione hanno dato la possibilità di smascherare il “grande imbroglio”. Sono società che aprono e chiudono nel giro di pochi mesi per poi sparire nel nulla con un danno enorme sia per le casse dello Stato (perché non versano un euro al fisco), sia per i fornitori i cui prodotti e servizi restano non pagati. La conseguenza sono miliardi di euro di evasione e aziende oneste in difficoltà. L’Agenzia delle entrate – in appena due mesi e mezzo – ha chiuso d’ufficio ben 1200 partite Iva mentre 500 società con 2 miliardi di euro di fatture messe sono sotto controllo.
Malan sullo stop alle truffe delle “società apri e chiudi”
«La stretta di questi mesi è merito del governo Meloni», ha dichiarato Lucio Malan, presidente dei senatori di Fdi. «Le misure inserite nell’ultima legge di bilancio hanno rafforzato il sistema dei controlli in capo all’Agenzia delle entrate. Inoltre hanno introdotto una serie norme che limitano l’operatività delle società sospette. Si tratta di una battaglia storica di Fratelli d’Italia che da sempre chiedeva norme che combattessero in modo efficace l’abusivismo, la concorrenza sleale ma soprattutto premiassero quegli imprenditori onesti e che rispettano la legge. Grazie al governo Meloni adesso tutto questo è realtà».
L’ennesimo impegno mantenuto dal governo
«Si è dovuto attendere il governo guidato da Giorgia Meloni per veder attuata una misura di contrasto a questo fenomeno», ha sottolineato Guido Liris, capogruppo in commissione Bilancio in Senato. Sulla stessa lunghezza d’onda Filippo Melchiorre, vicepresidente della commissione Finanze in Senato. «Un successo», ha detto, «da dedicare anche a chi ha sempre rispettato le regole». La linea che il centrodestra segue – ha evidenziato Saverio Congedo, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Finanze alla Camera – «è quella di tutelare i commercianti onesti e combattere la concorrenza sleale. È l’ennesimo impegno mantenuto dal governo».