Terremoto 2016, 7 anni dopo la ricostruzione accelera. Castelli: dopo i ritardi nel 2023 record di aiuti
A quella notte del 24 agosto 2016 che ha sconvolto il Paese intero e funestato il centro Italia con un terremoto di proporzioni devastanti, costato la vita a 299 persone: 237 ad Amatrice, 51 ad Arquata (quasi tutte nella frazione di Pescara) e 11 a Accumoli, è seguito un lungo e a tratti operoso silenzio, interrotto solo a tratti dalle polemiche sui ritardi della ricostruzione e dalle voci degli sfollati. Oggi, a sette anni da quella tragica notte in cui la terra ha tremato scatenando un sisma di magnitudo 6.0 della scala Richter. Che ha colpito il centro Italia, e più precisamente Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, quella macchina registra un colpo d’acceleratore sulla strada della ricostruzione e della ripartenza. A confermarlo, tra dati, cifre e riscontri, arrivano le parole di Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione post terremoto 2016 in Centro Italia, in un’intervista al quotidiano Il Sole 24 ore.
Terremoto in centro Italia, dopo 7 anni la macchina della ricostruzione accelera
Parole che rinfrancano, le sue, supportate da numeri che parlano altrettanto chiaro sull’impegno di Cassa Depositi e Prestiti. Un impegno che continua e cresce per il rilancio dei territori terremotati. «Resta molto da fare – spiega allora Castelli –. Negli anni abbiamo accumulato ritardi, è innegabile. Pandemia, 110% e inflazione non hanno aiutato. Solo l’aggiornamento dei quadri economici dei progetti ha impegnato per mesi sia i tecnici che gli uffici. Ma ci sono finalmente anche segnali positivi. E lo dicono i numeri che sono finalmente molto incoraggianti. A luglio abbiamo raggiunto il record delle risorse liquidate da Cassa depositi e prestiti alle circa 2.700 imprese che lavorano nel cratere: si tratta di 131 milioni di un solo mese erogati sotto forma di credito di imposta».
Castelli: a luglio il record delle risorse liquidate da Cassa depositi e prestiti
Non solo. «Mettendo in fila i dati nei primi sette mesi del 2023 – prosegue il commissario straordinario – e contando anche i primi 10 giorni di agosto, sono stati erogati 800 milioni si euro alla ricostruzione privata. Se poi consideriamo i primi sei mesi del 2023 con 611 milioni di erogazioni, abbiamo avuto una crescita del 22% rispetto allo stesso periodo del 2022». Una svolta impressa col turbo e asseverata dai numeri, su cui Castelli aggiunge: «Già il mio predecessore, Giovanni Legnini, aveva avviato una meritevole operazione di semplificazione delle procedure. Noi abbiamo ulteriormente ottimizzato, semplificato e corretto norme e procedure».
Sisma 2016, alle imprese che operano nella ricostruzione privata oltre 131 milioni di euro
E oggi, afferma soddisfatto Castelli, «i numeri ci stanno dando ragione. A gennaio 2023 non era partito il 45% dei lavori, questa era la situazione quando sono arrivato. Per sbloccarla abbiamo applicato il modello del Pnrr, fissando milestone e scadenze cogenti e nello stesso tempo mettendo a disposizione dei Comuni un servizio di assistenza. Oggi, e lo dico con orgoglio, dei 1.053 interventi rilevati per un valore di oltre 1,1 miliardi è stato avviato più del 95% delle progettazioni». Non solo. Una mano arriva anche dai fondi del Pnrr. Un punto che Castelli conferma: «Sì, 1,8 miliardi di euro di cui circa 700 milioni destinate alle imprese. In sei mesi abbiamo approvato più di 1.300 progetti di finanziamento, con contributi oltre i 400 milioni, e che svilupperanno 800 milioni di investimenti». E adesso, tra imprese al lavoro e cantieri aperti, si pensa fattivamente anche a tutte quelle attività necessarie per consentire a 30.000 persone di rientrare nelle loro case.