Terremoto, Meloni: ricostruzione incompiuta. Stiamo operando per imprimere un cambio di passo
Esattamente sette anni anni fa, era il 24 agosto 2016, la terra ha tremato in centro Italia, sconvolgendo la vita e gli assetti geologici di una ingente fetta del Belpaese, ferita al cuore. Sconvolta da una notte funestata da un terremoto terrificante, e poi sferzata da uno sciame sismico interminabile che si è protratto fino ai primi mesi del 2017. Oggi, nel settimo anniversario di quella terribile notte d’agosto del 2016 che ha distrutto interi territori del centro, colpito e spazzato via la vita di centinaia di persone, Giorgia Meloni torna a parlare di quella ferita ancora aperta e del dolore per le vittime di quella immane tragedia.
Terremoto 2016, Giorgia Meloni tra commemorazione e operatività
E nel ribadire la vicinanza dello Stato a quelle famiglie, a quelle comunità di lavoratori, a una popolazione sconvolta da quella catastrofe, fa il punto sulla ricostruzione. Una disamina che si ricollega anche a quanto dichiarato ieri dal commissario straordinario Guido Castelli sulla ricostruzione post terremoto 2016 in Centro Italia. Il quale, in un’intervista al quotidiano Il Sole 24 ore, ha parlato di accelerazione impressa alla macchina della ricostruzione. Di un luglio appena trascorso, chiuso nel regno del «record delle risorse liquidate da Cassa depositi e prestiti alle circa 2.700 imprese che lavorano nel cratere». Dei «primi sei mesi del 2023 con 611 milioni di erogazioni», e di «una crescita del 22% rispetto allo stesso periodo del 2022».
«Sono passati 7 anni da una catastrofe che resterà sempre nella memoria»
Una ferita aperta che sanguina ancora e che impegna la squadra di governo in una sfida che, ha sottolineato il premier, è un «obbligo morale». E, allora, nelle dichiarazioni commemorative su quell’evento che ha squarciato il cuore del Paese, rivolgendo un pensiero alle vittime di quella tragedia e alle necessità stringenti di quelle comunità sopravvissute al disastro, Giorgia Meloni ha ricordato: «Sono trascorsi sette anni dal terribile terremoto che alle 3.36 del 24 agosto 2016 ha colpito il Centro Italia. In quella terribile notte, una forte scossa ha dato il via ad una sequenza distruttiva che si è protratta fino ai primi giorni del 2017 e che ha coinvolto un territorio molto vasto della nostra Nazione. Quattro le Regioni colpite, più di trecento vite spezzate, centinaia di feriti, decine di migliaia di sfollati, borghi e città interamente distrutti o gravemente danneggiati».
Ricostruzione, Meloni: «Il Governo sta operando per imprimere cambio di passo»
«Meravigliosi “luoghi dell’anima” – da Amatrice a Norcia, da Accumoli ad Arquata, da Visso a Castelsantangelo sul Nera, da Ussita a Pescara del Tronto, e tanti altri – che sono nel cuore di tutti noi», ha aggiunto quindi il presidente del Consiglio. «Una vera e propria catastrofe che rimarrà per sempre nella nostra memoria collettiva. In questo anniversario rinnoviamo il nostro cordoglio per le vittime e la vicinanza alle loro famiglie e ai loro cari». Poi, venendo ad oggi, ha sottolineato: «Purtroppo, a sette anni dal terremoto la ricostruzione è ancora incompiuta. È una ferita che non si è chiusa e fa ancora male. Oltre quattordicimila famiglie vivono tuttora lontane dalle loro case. Molti territori faticano a tornare alla normalità. Diversi i ritardi da colmare e le criticità che rimangono da affrontare».
«Nuovo impulso alla ricostruzione privata e solide basi per velocizzare quella pubblica»
Ma lo Stato c’è, ha ribadito Giorgia Meloni. «Il Governo sta operando per imprimere un cambio di passo, dalle norme ai cantieri. Il lavoro di squadra tra il Ministro per la Protezione Civile Musumeci, il Commissario Castelli e la Struttura commissariale, le Regioni coinvolte e i 138 Comuni del cratere sta dando buoni risultati. In questi mesi, dopo gli anni della pandemia e lo shock dei prezzi dovuto all’inflazione, si è dato un nuovo impulso alla ricostruzione privata e sono state poste le basi per velocizzare quella pubblica, snellendo le procedure e sostenendo concretamente i soggetti attuatori nelle attività di progettazione e sviluppo delle opere pubbliche».
Terremoto 2016, Meloni: «Ricostruire è un obbligo morale»
E ancora. «A questo lavoro si accompagna l’impegno prioritario per l’infrastrutturazione stradale delle aree dell’Appennino centrale, per troppi anni dimenticate e trascurate, con investimenti che raggiungono il miliardo di euro, e per porre le condizioni per nuove attività economiche e sociali. Da questo punto di vista, l’avanzamento puntuale e il riscontro al programma “NextAppennino”, finanziato dal Piano Nazionale Complementare del PNRR per le aree sisma 2009 e 2016, sta dimostrando che è possibile mettere a terra le risorse pubbliche per stimolare investimenti privati e gettare le basi di un nuovo sviluppo».
«Una sfida enorme che insieme possiamo vincere»
«Molto rimane da fare – ha infine concluso il premier – per rispondere al desiderio dei nostri connazionali di continuare a vivere dove sono nati e cresciuti. L’Appennino centrale è il cuore d’Italia e chi lo vive è un popolo orgoglioso e capace di rialzarsi. Il nostro dovere è sostenere questo percorso di rinascita sociale ed economica con risposte concrete e interventi efficaci. Perché ricostruire i territori colpiti dal terremoto non è solo un obbligo morale delle Istituzioni, ma può rappresentare anche uno straordinario volano per l’economia nazionale. Una sfida enorme ma che, tutti insieme, possiamo vincere».