Tragedia in piscina a Misano: ragazzina in coma per i capelli impigliati nel bocchettone
Tragedia in piscina in Romagna. Una bimba di 12 anni è finita in coma dopo un bagno nella piscina a Misano Adriatico (Rimini) dove sta le passando vacanze con i genitori, residenti in Svizzera. Stando agli accertamenti dei carabinieri di Misano, la bimba è rimasta per alcuni minuti impigliata con i capelli nel bocchettone aspirante della piscina. E’ successo il 18 agosto sotto gli occhi dei genitori che non riuscivano a staccare i capelli lunghi della ragazzina dalla valvola aspirante. Soccorsa da personale della struttura dove alloggiano, dopo lo spegnimento del sistema pulente della piscina , la bimba è stata trattata in salvo. Sul posto personale del 118 che le praticato le prime manovre di rianimazione ed ora è ricoverata in Ospedale in prognosi riservata ma non è in pericolo .
La tragedia delle terme di Cretone
Il 17 agosto alle terme di sabina di Cretone c’era stata la tragedia con la morte del bambino di otto anni risucchiato dalle vasche. Un episodio sul quale sta indagando la magistratura e che ancora presenta tanti punti oscuri. Le agghiaccianti dichiarazioni del papà del bambino hanno provocato commozione.
I vigili del fuoco avevano tentato in ogni modo di salvare il bambino senza riuscirci.
Il problema della sicurezza delle piscine
Quanto accaduto a Misano Adriatico apre ancora una volta il problema della sicurezza delle piscine. La legge prescrive che la concessione delle agibilità da parte dei comuni sia subordinata a una serie di prescrizioni tra le quali c’è proprio la presenza di bocchetti che non possano far restare impigliati i capelli. Peraltro, le norme igieniche prevedono l’obbligo dell’uso delle cuffie, per cui è probabile che la ragazzina romagnola non le indossasse. La magistratura adesso verificherà se la piscina di Misano era a norma ma sarebbe opportuno che controlli preventivi fossero svolti dai comuni su tutte le strutture ricettive. Per evitare che le tragedie continuino.