Abodi: “Lo sport entra in Costituzione. Tra nove mesi apre il centro di Caivano”
Lo sport entra nella Costituzione mentre nel giugno del 2024 riaprirà il centro sportivo di Caivano. Lo ha detto il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, intervenendo ad “Azzurra liberta'”, la festa nazionale di Forza Italia giovani. Siamo alla vigilia di un appuntamento importante, che è la prima tappa di un percorso che sarà ancora più impegnativo, ossia l’inserimento dello sport in Costituzione. “Tra qualche giorno, mi auguro non troppi – ha proseguito -, all’articolo 33 potremo leggere che la Repubblica riconosce il valore dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. “E’ una partenza per nuove responsabilità’, soprattutto per chi ha responsabilità’ di governo a tutti i livelli, nazionale e sul territorio, perché siamo ancora lontani dall’obiettivo che questo articolo così come declamato abbia una sua piena consacrazione”, ha concluso il ministro.
Lo sport entra nella Carta
L’articolo unico del testo in approvazione definitiva così recita: “all’articolo 33 della Costituzione è aggiunto, infine, il seguente comma: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. Un atto che non è solo simbolico perché inserisce nella radice giuridica fondante della nostra Nazione il concetto di sport, conferendogli una dignità diversa rispetta al passato.
L’impegno di Abodi per Caivano
Il ministro dello sport ha poi parlato di Caivano, dando una deadline importante in termini di riqualificazione del degrado. “Ieri abbiamo fatto un altro sopralluogo sul posto. Ci stiamo concentrando su Caivano perché vogliamo farlo diventare un simbolo. In nove mesi riapriremo questo centro sportivo, che è stato teatro del duplice stupro. Situazioni come quelle di Caivano vanno affrontate prima cha accada quello che è successo lì. Ci andremo tutti noi ministri, come ci ha chiesto la presidente Meloni”, ha aggiunto Abodi. Le parole del ministro confermano l’impegno di tutto il governo per recuperare l’area degradata del napoletano oggetto di un orribile fatto di cronaca.