Amato: non ritratto nulla. Anche sulla strage di Bologna abbiamo la “percezione di verità fasulle”
“Io non ho ritrattato niente”. Lo afferma l’ex presidente del consiglio Giuliano Amato nel corso di un incontro alla Stampa estera in Italia per approfondire le sue dichiarazioni sulla strage di Ustica. In una intervista a Repubblica infatti l’ex presidente del Consiglio aveva parlato di un missile francese diretto contro Gheddafi e aveva invitato la Francia a fare chiarezza. Quindi ha minimizzato il senso dell’intervista e oggi ha riaffermato le sue convinzioni.
Amato: su Ustica la politica può fare ancora molto
“Ho detto che portavo avanti l’ipotesi più fortemente ritenuta credibile tra quelle formulate, specificando che non avevo alcuna verità da riferire e che il mio scopo era quello di provocare, se possibile, un avvicinamento alla verità”, continua. “Ho trovato singolare sia stato detto che la politica con Ustica non c’entra. La politica può ancora fare molto, se vuole, perché Ustica sia chiarita”.
Amato: ho parlato spinto dal peso dell’età
Sul perché ha parlato proprio ora, Amato ha spiegato di essere stato spinto dal peso dell’età. “La ragione è che una persona di 85 anni comincia a ragionare avendo in mente qualcosa di diverso da ciò che quotidianamente affligge i giornalisti che si occupano di cronaca politica, e inizia a pensare che ha davanti poco tempo e a chiedersi se c’è qualcosa di utile e di incompiuto”.
La strage di Bologna? Ci sono situazioni in cui percepiamo che abbiamo verità fasulle
Dopo avere detto che la Nato non collaborò in modo del tutto chiaro alla verità su Ustica, Amato ha risposto a una domanda sulla strage di Bologna. “Non ne so abbastanza. La strage di Ustica, anche se non so se sarei in grado di superare l’esame sulla sentenza Priore, la conosco, della strage di Bologna so molto meno. Ma esiste questo tema: ci sono situazioni importanti rispetto alle quali abbiamo la percezione di una verità fasulla o incompiuta”.
“Si pensi a Emanuela Orlandi, è impressionante – continua Amato – nonostante ora il pontefice abbia detto che dobbiamo arrivare, non sappiamo praticamente nulla. La pacificazione con la storia finisce per arrivare il giorno in cui questi misteri si disciolgono in una verità accertata e accettata ed è vero che, nella nostra storia, ne abbiamo di ancora incomplete”.
Amato: Macron può scegliere se occuparsi o no di questa vicenda
“Al presidente francese Emmanuel Macron direi: ‘Abbiamo la fortuna di avere te come presidente della Francia in questo momento, che sei il più libero per occuparsi di questa vicenda’ per “pacificare il mondo in cui viviamo e ancora di più legarti a questi giovani” ai quali “dire ti consegno un mondo in cui i misteri sono finiti e le verità si cercano, non si lasciano sotto il tappeto”.