Ancora guai per Joe Biden, il figlio Hunter a processo entro settembre per evasione fiscale e armi

7 Set 2023 14:00 - di Redazione
Hunter Biden

Scatena ancora una volta le testate americane e internazionali il nuovo capitolo della querelle giudiziaria contro Hunter Biden (nella foto con il padre) il figlio del presidente Joe Biden. A fare clamore, questa volta, l’annuncio del procuratore generale del Delaware David Weiss di chiedere al Gran giurì un atto d’accusa entro settembre contro Biden Jr. ai sensi dello Speedy Trial Act. Per Biden sr., impegnato nella sua campagna elettorale, è l’ennesima tegola. «Significa – spiega il New York Timesche il figlio dovrà affrontare un processo mentre suo padre cercherà di essere rieletto». Più o meno la stessa considerazione dell’opinione ospitata dal Washington Post sotto il titolo: «Le accuse di Trump sono solo una “distrazione” se sei repubblicano».

La stampa mondiale commenta la vicenda giudiziaria di Hunter Biden

Apre invece scenari impensabili l’interrogativo del Washington Examiner: «Hunter metterà a repentaglio la presidenza di suo padre e chiederà a Joe di testimoniare?». Il giornale mette in parallelo i guai giudiziario del figlio del presidente con quelli di Donald Trump, il cui processo per interferenza elettorale comincerà proprio alla vigilia del Supermartedì elettorale delle primarie del 2024. «Ora – commenta il quotidiano -, per gettare una seconda bomba nel mischia, il presidente in carica (e candidato democratico in pectore) potrebbe essere chiamato a testimoniare nel processo penale contro suo figlio». La notizia svetta anche sulla stampa non americana: «Il pubblico ministero accuserà il figlio di Biden di possesso di armi entro la fine di settembre» titola Le Figaro.

I giudici hanno negato il patteggiamento

Molto simile a questo è quello della Bbc. Mentre la svizzera Rsi sintetizza: «Procuratori a caccia di Hunter Biden: tegola in arrivo anche sulla campagna elettorale di Joe Biden». L’accusa per il figlio 53enne dell’inquilino della Casa Bianca era di evasione fiscale e di possesso di armi mentre era tossicodipendente. A giugno aveva raggiunto un primo accordo per dichiararsi colpevole presso il procuratore del Delaware che gli avrebbe probabilmente permesso di evitare il carcere e un processo imbarazzante. Ma a luglio un giudice lo ha annullato. Un altro giudice, Maryellen Noreika, ha poi respinto una proposta di patteggiamento che avrebbe risolto le accuse di tasse e armi, suscitando la protesta degli avvocati di Hunter Biden.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *