Campi Flegrei, Musumeci: “Il governo monitora la situazione h24. No agli allarmismi: serve equilibrio”

28 Set 2023 12:03 - di Federica Parbuoni
campi flegrei

Il governo monitora la situazione nei Campi Flegrei ed è al lavoro per far fronte alle eventuali emergenze che dovessero crearsi, seguendo la linea della razionalità. A spiegarlo è stato il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, chiarendo che di fronte allo sciame sismico che sta investendo la zona “non possiamo creare allarme, ma non possiamo neanche sottovalutare. Serve – ha precisato il ministro – grande equilibrio”.

Musumeci: “Sui Campi Flegrei serve equilibrio. Stiamo monitorando la situazione h24”

Intervistato a SkyTg24, Musumeci ha riferito sui Campi Flegrei di aver “incontrato i sindaci per fare il punto della situazione e abbiamo concordato tre obiettivi: un piano sulle fragilità degli edifici; un piano razionale di evacuazione, che tenga conto dell’esistente, e infine un piano per la comunicazione per rendere più consapevole la popolazione”. “Stiamo lavorando per passare subito alla fase operativa. Devo però dire che i ‘doppi linguaggi’ degli scienziati su questi temi non aiutano. Il governo – ha aggiunto il ministro della Protezione civile – ha tutto l’interesse a intervenire in maniera seria e concreta. Nei prossimi giorni farò un sopralluogo con i tecnici, stiamo monitorando la situazione h24. Certo è che la natura è imprevedibile, stiamo cercando soluzioni per mitigare l’esposizione al rischio”.

La programmazione contro il dissesto idrogeologico

Musumeci quindi è tornato ad affrontare il tema del dissesto idrogeologico, rispetto al quale ha richiamato il “deficit di programmazione sulla difesa del territorio nel passato” e ha evidenziato che ci saranno interventi con il Pnrr, ma anche con altri fondi “sperando che vengano utilizzati anche quelli già da anni assegnati e purtroppo non sempre pienamente investiti”. “Ci sarà poi una battaglia sulle assicurazioni: siamo uno dei pochi Paesi in Europa che interviene al 100% finanziariamente sugli indennizzi dopo una calamità. Le finanze dello Stato – ha spiegato il ministro – rischiano di andare al collasso se noi ogni anno siamo costretti ad affrontare questo problema con un impegno di 5-7 miliardi. Serve la compartecipazione dei cittadini”.

Il Ponte sullo Stretto “è un progetto strategico anche per l’Europa”

Ma l’intervista ha spaziato anche su altri temi, dal Ponte sullo Stretto ai migranti, fino al clima all’interno del governo e alle pensioni. “Il Ponte sullo Stretto di Messina è un’opera particolarmente complessa, della quale il Sud Italia ha particolarmente bisogno. È un progetto strategico, è l’accesso del Mediterraneo nel continente europeo. Che il cantiere apra il prossimo anno o quello successivo è un tema che non mi appassiona. Certo è che questo governo vuole fare il ponte, non per capriccio, ma perché è un’infrastruttura strategica per collegare l’Europa”, ha spiegato. Quanto ai migranti, Musumeci ha ribadito che “tutto il territorio deve farsene carico”, chiarendo che sull’aiuto ai Comuni particolarmente colpiti dal fenomeno “abbiamo preso a modello Lampedusa, che è la più esposta nel Mediterraneo verso l’Africa”. “Il governo – ha ricordato il ministro – ha già deliberato oltre 40 milioni di euro destinati esclusivamente a Lampedusa per realizzare le prime, necessarie, infrastrutture”.

L’obiettivo del governo di “dare ulteriore ossigeno alle pensioni”

Poi, parlando del Consiglio dei ministri di ieri, che ha tra l’altro dato il via libera alla Nadef, Musumeci ha riferito che “io credo sia stato un ragionamento assolutamente sereno, tipico di un gioco di squadra. Il presidente Meloni ha illustrato nuovamente i limiti entro i quali siamo chiamati a muoverci e ogni ministro ne è consapevole”. “Quando si hanno a disposizione poche risorse, per quanto si è stratificato nell’ultimo decennio, occorre individuare subito gli obiettivi essenziali”, ha aggiunto, spiegando tra l’altro che fra i propositi del governo c’è quello di “dare ulteriore ossigeno alle pensioni, soprattutto a quelle minime”. “Il problema serio è riuscire a conciliare la condizione delle finanze con questa, che riteniamo sia una priorità”, ha concluso Musumeci.

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