Capri, trovato un cadavere in mare: dalla fede si scopre che era un membro della troupe di Sorrentino
Il corpo di un uomo 51enne era in acqua da diverse ore quando, due giorni fa, un canoista ha ritrovato il cadavere in mare, e una motovedetta della Guardia Costiera di Capri lo ha recuperato nelle acque tra Marina piccola e i Faraglioni. E per ben 48 ore il giallo della sua identificazione ha tenuto l’isola di Capri col fiato sospeso. E gli inquirenti alle prese con un rebus investigativo che si orienta su due possibili ipotesi del caso: quella del malore (e di una possibile caduta dagli scogli nella zona della grotta dell’Arsenale). Oppure l’eventualità di un’onda anomala che potrebbe averlo travolto facendolo finire in mare. Dunque, al momento, sembra esclusa quella del suicidio. Oggi comunque, dopo ore di buio e di ricerche sul campo, gli investigatori che hanno aperto un’inchiesta hanno ottenuto un primo, importante risultato: l’identificazione di quel corpo per ore senza nome. E si scopre che la vittima era un membro della troupe impegnata nelle riprese del nuovo film di Paolo Sorrentino.
Capri, cadavere trovato in mare: dopo ore di mistero gli inquirenti risalgono alla sua identità
L’allarme alla Capitaneria di Porto, con il tenente di vascello Emanuele Colombo, è arrivato attraverso la telefonata di un turista che aveva noleggiato una canoa a Marina Piccola e si è imbattuto nel corpo senza vita che affiorava dalle acque a pochi metri dalla sua imbarcazione. Nonostante il cadavere sia stato trovato in mare, all’atto del suo rinvenimento l’uomo aveva ancora addosso jeans, una t-shirt bianca e scarpe, anche se – come sottolinea Il Mattino sulla vicenda – «la zona da lui attraversata è una larga fascia di costa frastagliata con altissime rocce che proteggono la Grotta dell’arsenale dalle onde e anche le varie cale e calette che la circondano». Una zona fuori dal circuito caprese delle passeggiate in riva al mare. Anche per questo, tra le varie ipotesi sulle cause della morte, quasi tutte escludono il suicidio. Mentre, di contro, sembra accreditarsi sempre la teoria di una caduta tra gli scogli, con il mare che poi avrebbe trascinato il corpo al largo.
Oggi l’autopsia al II Policlinico di Napoli dove la salma è stata trasferita
Le indagini sono in corso, dunque. Con l’acquisizione importante appena acquisita: oggi quel corpo ha un nome. Un’identità a cui gli investigatori sono riusciti a risalire anche grazie alla fede nuziale. Non solo. Mentre si cerca il cellulare della vittima, gli inquirenti hanno sentito diverse persone e acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza di un’ampia area dell’isola. Immagini e testimonianze utili a ricostruire le ultime ore di vita del 51enne, ritrovato in acqua con una profonda ferita alla testa. Dirimente, allora, l’esame autoptico in programma per oggi al II Policlinico di Napoli dove, dopo la prima ricognizione dei sanitari del 118, il magistrato ha disposto il trasferimento della salma.