Come è morta Saman: il racconto dell’orrore di due detenuti. “Lo zio le ha spezzato il collo”. Il movente? I soldi
La morte di Saman nei racconti di due detenuti che hanno raccolto le confidenze dello zio Danish Hasnain in carcere. Ed è un vero racconto dell’orrore quello riportato dal Quotidiano nazionale. Tutta la famiglia era presente secondo le testimonianze dei due, un marocchino e un tunisino. Saman era a terra a pancia in giù, trattenuta dai parenti e lo zio le ha spezzato il collo come si fa con gli animali, per non lasciare tracce di sangue. La madre assisteva all’omicidio e il padre fumava. La Procura ha chiesto di ascoltare come testimoni i due detenuti e di eseguire indagini aggiuntive.
Per l’accusa la giovane è stata ammazzata per essersi ribellata a un matrimonio forzato in patria con un cugino e per il suo vivere troppo ribelle: un delitto d’onore. Ma stando alle rivelazioni dei magrebini il movente era tutt’altro. C’entrano i soldi e non l’onore. “Il cugino promesso sposo in Pakistan, infatti, avrebbe offerto 15mila euro a Shabbar Abbas per sposare Saman e poter così venire in Italia con i documenti in regola grazie al ricongiungimento familiare”, racconta il quotidiano.
“Sarebbe così iniziata – prosegue il quotidiano – una serie di eventuali matrimoni combinati, lasciando anche libera la 18enne di vivere la sua vita dopo il divorzio. Una sorta di vera e propria catena di nozze artefatte al prezzo a 15mila euro l’una con altri connazionali che sarebbero poi arrivati dal Pakistan; un sistema di agenzia matrimoniale fraudolenta che avrebbe potuto durare anche dieci anni nelle ipotesi del nucleo familiare e per questo generare un enorme introito di denaro. Visto sfumare l’affare economico, i genitori di Saman, Shabbar e Nazia, avrebbero dunque architettato il delitto, poi eseguito assieme ai cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq.
Le versioni dei due detenuti non coincidono del tutto. Alcuni particolari divergono ma non il racconto su come è morta la povera Saman e sul movente dell’omicidio.